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Brian Auger alle tastiere - l’alfabeto della nuova musica inglese

Pubblicato il 10 ottobre 2010 da Emiliano Paladini


Brian Auger alle tastiere - l'alfabeto della nuova musica inglese

Si è tenuto a Milano, Blue Note, (1 Ottobre 2010) il primo dei due concerti italiani del tour europeo di Brian Auger che proseguirà a Genova il 3 dello stesso mese con la nuova band formata dalla figlia Savannah Auger alla voce, il figlio Karma Auger, virtuoso della batteria e al basso elettrico Nicklas Sample, figlio di Joe Sample dei The Jazz Crusaders (The Crusaders dal 1971).

La biografia artistica di Brian Auger, la sua storia, è la storia della musica inglese dagli albori ai giorni nostri. Suo è infatti il tappeto di harpsichord sul quale gli Yardbirds, di impostazione prevalentemente derivata dal primo blues elettrico nella sua evoluzione verso la Northern Soul (New York, Chicago, Detroit) - molto in voga a Londra seguendo la moda dettata da Manchester al Twisted Wheel Club - dalla composizione originale di Graham Gouldman (poi nei 10cc), cucirono assieme le note, la struttura e il gran successo di For your Love con Eric Clapton costretto a una sdegnata e offesissima chitarra, per la scelta del manager di voler incidere una canzonetta pop (si deve però almeno riconoscere che il primo grande successo da solista di Eric Clapton, Layla, deve moltissimo a For Your Love)

Eric Clapton, poi, figlio di una sedicenne e di un soldato canadese, cresciuto dalla nonna materna nella convinzione che la madre fosse in realtà la sorella maggiore - che a seguito della relazione con un secondo soldato canadese, con lui volò in Canada - di lì a poco lascerà il gruppo prima a Jeff Beck e poi a Jimmy Page che entrerà come bassista e solo successivamente come chitarrista in coppia con Beck (con questi due gli Yardbirds lasceranno un segno nel film di Antonioni Blow Up, 1966) dando luogo a una delle prime doppie chitarre di successo della musica rock; per cui è molto probabile che proprio per questo motivo i Television, che sugli arabesques delle due chitarre hanno costruito il loro successo, abbiano intitolato Marquee Moon il loro primo disco, memori cioè del club di Londra Marquee Club da cui sono state prese le registrazioni del primo disco degli Yardbirds: Five Live Yardbirds.

Tuttavia i due non sono rimasti molto assieme, e il solo Jimmy Page traghetterà gli ultimi pezzi rimasti in piedi del gruppo verso i Led Zeppelin, cercando di prolungare il successo delle performances di Dazed and Confused coi quali gli Yardbirds celebravano il loro talento davanti alle incantate platee americane già nel 1967; mentre Eric Clapton consolidava il suo successo di padreterno della chitarra elettrica mondiale prima col guru di Manchester (John Mayall, The Beano Album, 1966, in tour anche in Europa dall’1 Ottobre al 21 Novembre 2010) e poi coi Cream all’alba della musica hard rock (il primo stile musicale dell’area rock nativo dell’Inghilterra).

Curiosamente infine sia Eric Clapton che gli Yardbirds chiuderanno la prima fase della loro vita artistica nel 1968: il primo con la celebre serie di concerti dei Cream alla Royal Albert Hall, e i secondi (gli Yardbirds con Jimmy Page) il 7 luglio dello stesso anno al Luton Technical College (Jimmy Page suonerà l’ultimo concerto coi Led Zeppelin nella formazione originale esattamente dodici anni dopo a Berlino, e proprio in questi giorni, 25 settembre 2010, sono trascorsi i 30 anni dalla morte di John Bonham, batterista dei Led Zeppelin).

Ad ogni modo, rrivati a questa altezza, proprio parlando dei Led Zeppelin, torniamo a parlare di Brian Auger, che ha suonato anche con Jimmy Page, chitarrista dei Led Zeppelin e prima degli Yardbirds, dopo aver pressoché terminato l’opera di promozione e diffusione della musica Jazz in Inghilterra già nel 1964, cominciata ad ascoltare dalla Armed Forces radio sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale che distrussero la casa della sua infanzia - tutto prima ancora che Jimmy Page entrasse a suonare con gli Yardbirds (Don’t send me non flower, 1965, di Sonny Boy Williamson, Page alla chitarra e Auger alle tastiere).

Ma è solo un dettaglio, questo, della carriera di Brian Auger, perché l’artista inglese si è consolidato nel tempo come tra i migliori conoscitori dell’Hammond B3 e della tastiera jazz-rock, al punto tale da venirgli riconosciuto nell’ambito dello strumento a tasti il ruolo di session-man principe, differenziandosi da illustri colleghi, come può esserlo John Lord (Deep Purple), per avere più appeal nei lavori solisti di quanto lo avrebbe lo stesso John Lord, nonostante questi abbia contribuito in maniera decisiva al successo dei Deep Purple; con in più il fatto che, se gruppi come i Deep Purple hanno avuto successo grazie al suono della tastiera, questo lo si deve molto più che in parte al lavoro di Brian Auger che ha introdotto l’utilizzo di successo della tastiera nella musica pop/rock/blues, proprio quando in Inghilterra si stava progettando la nascita della musica hard rock scrivendone lo start up con For Your Love (Yardbirds, poi Cream - Black Sabbath - Led Zeppelin, Deep Purple e molti altri ancora nell’ordine che si preferisce; ed è comunque infinita la lista di autori coi quali Auger ha collaborato).

Di tutta questa faccenda, Brian Auger ha dato un saggio al Blue Note; aprendo la serata con Truth, tratta dal terzo disco dei Brian Auger Oblivion Express (Second Wind, 1972) che inscena un classico della musica americana, del rock americano standard, seguito da una jam tirata e di stile più funky. Terzo è stato Straight Ahead, (dall’album omonimo del 1975 di genere psycho-jazz): anche questo un viaggio tipicamente americano ma più recente, un brano che aggancia i grandi della musica per organo elettrico non solo rock, come può esserlo uno qualunque del James Taylor Quartet, per cui i passaggi di Hammond sono più morbidi, d’atmosfera acid jazz (di cui è un pioniere) tipo lunge e softened club, accompagnati da passaggi più larghi di basso e batteria (rullante/charleston) liquidati dal finale in netto crescendo. Il quarto brano è stato Season Of The Witch una classic slow beat-ballad un po’ shuffle che nel 1967 chiudeva per decimo il suo primo album da solista registrato con Julie Driscoll alla voce (Open).

Brian Auger ha presentato anche un secondo brano tratto da Straight Ahead: Bumpin’ on Sunset scritta da Wes Montgomery; e una pavana (Pavane, su Befour - 1967/1970): danza tipica dell’Italia del Nord dei tempi della dominazione spagnola, suonata nella ricostruzione che del motivo popolare diede l’organista e compositore francese Gabriel Fauré nell’opera orchestrale Masques et Bergamasques - da un verso di Verlaine.


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