In Sardegna tra Trexenta, Campidano e Gennargentu le donne guardia-barriera delle Ferrovie sarde bloccano il traffico al passare del treno.
E’ un lavoro femminile che si eredita da generazioni e che implica cura, responsabilità, attenzione e ritualità tutti i giorni dell’anno.
Le catene del passaggio a livello scandiscono la giornata di queste donne, con ritmo sincopato, incerto e spezzato.

Il documentario di Francesca Balbo, vincitrice del Premio Solinas 2009, racconta il sacrificio e la dedizione di queste donne lavoratrici che lottano per i loro diritti e per una qualità migliore della vita.
Il passaggio a livello e’ ancora uno luogo di lavoro, uno spazio costretto tra due catene, nascosto tra le piante, dietro una curva o in cima alla montagna. Si oppone al tempo e allo spazio dilatato del treno, simbolo di una modernità passata, che ha smarrito la propria potenza.
La natura immobile e incontaminata dal progresso osserva e stimola suggestioni e riflessioni su un presente e su un passato che sembrano in continua sospensione.
Il tempo dello spettatore è il tempo intimo di un lavoro antico e umile che il documentario traccia con uno stile e una forma immersiva e coinvolgente. I contenuti "politici" del documentario si sublimano e esplodono nelle piccole testimonianze delle lavoratrici.
Un percorso di ricerca che continua il lavoro svolto da Alessandro Borelli con La Sarraz Pictures e che regala al panorama documentaristico italiano la possibilità di superarsi o perlomeno di poter osare in maniera originale e internazionale.