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Cannes 2010 - Wall Street: Money never Sleeps - Fuori Concorso

Pubblicato il 14 maggio 2010 da Salvatore Salviano Miceli


Cannes 2010 - Wall Street: Money never Sleeps - Fuori Concorso

Era il 1987 e Oliver Stone veniva dal successo, tanto di pubblico quanto di critica, di Platoon, fresco vincitore di quattro premi Oscar. Dal Vietnam, il regista newyorchese decide, quindi, di affrontare una guerra diversa ma ugualmente feroce. È la battaglia per il successo e per il denaro nel mondo senza scrupoli di Wall Street.
Oggi, ventitré anni dopo, Stone, che negli ultimi tempi ha conosciuto maggiormente l’insuccesso commerciale delle proprie pellicole di quanto non sia accaduto in passato, ritorna nell’universo sottosopra e spericolato dei mercati finanziari con il sequel Wall Street: Money Never Sleeps. Oggi come allora, poi, Michael Douglas veste i panni fortunati (l’interpretazione del primo capitolo valse all’attore la preziosa statuetta dell’academy) di Gordon Gekko.
Il grande e affascinante magnate è appena uscito di galera dopo gli otto anni scontati per frode finanziara e similari delitti economici. Non c’è più Bud Fox ad aspettarlo (ma arriva puntuale la comparsata di un Charlie Sheen ormai cresciuto e perfettamente a proprio agio nei panni di un milionario che sembra avere abbandonato da tempo remore e dubbi di carattere etico) ma Jake Moore (Shia LaBeouf), giovane ed idealista “proprietary trader” casualmente fidanzato con la figlia Winnie, che in lui vede quelle qualità morali mai rintracciate nello sguardo paterno. Ci fermiamo qui nel racconto di una storia che procede tra dissesti economici che si susseguono, cadute e rinascite personali e, soprattutto, rapporti intimi che scoppiano per poi inevitabilmente ricongiungersi.
Il film inizia e procede, almeno nella prima ora, in modo piuttosto brillante. Ottima la sceneggiatura, curata ed attenta la regia di uno Stone in vena di frivolezze estetiche a metà tra il puro estro e la necessità di raffigurare concetti e principi economici. Il regista pare non temere di confondere troppo gli spettatori mettendo in scena operazioni finanziare e dinamiche borsistiche che regolano e scandiscono in pieno i tempi della narrazione. Quello che sembra un racconto secco e godibile si complica non appena interviene la necessità di esplorare tanto la relazione padre/figlia tra Gekko e Winnie, quanto quella d’amore tra la giovane ragazza ed il protagonista, rampante investitore cui Shia LaBeouf destina un immobilismo espressivo degno del giovane Di Caprio in Titanic.
Se in Wall Street le lunghe discussioni tra Bud Fox e il padre (Martin Sheen) rappresentano uno dei due estremi fondanti la dialettica bene/male, qui i sentimenti rallentano l’azione di un film che, proprio per reggere il confronto con il primo capitolo, deve premere il pedale dell’acceleratore rispolverando quella sana dose di cinismo che garantirebbe l’assenza di retorica. Al contrario, accade spesso che gli occhi dei personaggi (finanche quelli gelidi di Mr. Gekko) mostrino con poco pudore sospetti rossori e lacrime furtive. È qui che l’inaspettato e la sorpresa lasciano il posto al didascalico. Come detto, però, fatto salvo il buonismo che tanto sa di consolazione, questo sequel mette in mostra uno Stone in buona forma, capace di districarsi assai bene tra la direzione degli attori (la mdp è quasi sempre attaccata ai volti, lavorando raramente non in funzione del personaggio) e l’evolversi della narrazione.
Certo, il finale fa storcere un po’ (molto in realtà) il naso, ma le oltre due ore di proiezione non lasciano troppo affaticati. Al contrario, Wall Street: Money Never Sleeps è probabilmente uno dei migliori film dell’ultimo Stone, lontano dalla perfezione ed anche dai fasti di pellicole ormai datate ma di straordinario impatto come Talk Radio o NBK) ma assolutamente consigliabile.


CAST & CREDITS

(Wall Street: Money Never Sleeps); Regia: Oliver Stone; sceneggiatura: Allan Loeb, Stephen Schiff; fotografia: Rodrigo Prieto; montaggio: Julie Monroe, David Brenner; scenografia: Kristi Zea; interpreti: Michael Douglas (Gordon Gekko), Shia LaBeouf (Jake Moore), Josh Brolin (Bretton James), Carey Mulligan (Winnie Gekko), Susan Sarandon (Madre di Jake), Frank Langella (Louis Zabel); produzione: Twentieth Century Fox; distribuzione: Twentieth Century Fox; origine: Usa; durata: 136’.


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