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Cannes 2017 - Alive in France

Pubblicato il 23 maggio 2017 da Nicola Calocero


Cannes 2017 - Alive in France

C’era una volta Abel Ferrara, l’iconoclasta newyorchese. Adesso che vive da una dozzina d’anni a Roma e che ha raggiunto l’età di 65 anni, a differenza del suo coetaneo Jep Gambardella non ha più però nessuna voglia di mandare a rotoli le feste. E questo film si tratta proprio del racconto di due grandi feste che vedono Abel Ferrara in Francia gran cerimoniere e festeggiato. La prima a Tolosa, la seconda a Parigi.
Abel Ferrara organizza così un paio di concerti con amici vecchi e nuovi, per poter sonorizzare e suonare dal vivo le musiche più celebri dei suoi “cult”. Così Abel con la sua vecchia band prepara una scaletta che valorizzi al massimo i film indipendenti della prima fase della sua produzione e che ancora oggi scatenano la passione dei cinefili, più di queste ultime opere in cui il maestro italoamericano, stimolato dalla leggerezza delle nuove tecnologie digitali, si confronta al limite del cinema verità per raccontare queste scene di vita vissuta.
Un caos creativo estremamente cinematografico, vuoi per la presenza di personaggi e collaboratori incredibili di cui Abel Ferrara ama circondarsi, un vero e proprio circo “border line” che ci riporta immediatamente al mondo delle factories dell’età dell’oro della grande mela.
Siamo a Tolosa, e il modo migliore per concludere la retrospettiva dell’opera omnia del regista presentata nella città francese è quella appunto di allestire un “concerto Abel Ferrara”, che veda il regista vero e proprio direttore d’orchestra per celebrare la sua musica e i suoi film attraverso il tributo di questo surreale ensemble, chiamato a suonare i brani più amati del regista proprio mentre scorrono le immagini dei suoi film più noti.
La camera digitale quasi scompare mentre pedina il regista nelle strade di Tolosa, nelle presentazioni dei film al colto e cinefilo pubblico e nella promozione del suo spettacolo tra i ragazzi snob dell’Accademia di Belle Arti. Il tutto intervallato alle registrazioni della musica live che ci ricordano la stagione del Mekas migliore. Tra Zavattini e cultura underground il momento più ricco del film è il prefinale quando, nella seconda e ultima tappa di questo “tour”, a Parigi, le vecchio bobine 16mm del giovane Abel riversate nella tecnologie digitali si fondono con l’eco della musica dal vivo suonata oggi. Alla fine il segreto del film è proprio questo, l’emozione di partecipare ad una festa in cui la musica ovattata dei vecchi vinili si fonde con ambiziose campionature contemporanee. E così abbiamo il piacere di vedere il più bel extra possibile su Abel Ferrara, proprio perché girato dallo stesso Abel Ferrara. Tutto questo senza narcisismo ma con profonda e sincera generosità. Per il piacere di riconsegnare ad una nuova generazione il gusto di un’altra epoca.


CAST & CREDITS

(Alive in France); Regia: Abel Ferrara; fotografia: Emmanuel Gras; produttore: Nicolas Anthomé; produzione: Bathysphère Productions; origine: USA, Francia, 2017; durata: 79’


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