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Caramel

Pubblicato il 24 dicembre 2007 da Sila Berruti


Caramel

Ci sono luoghi del mondo in cui i diritti delle donne vengono calpestati ogni giorno, alla luce del sole, secondo delle leggi atroci ma precise stabilite dagli uomini. Pensando a quei luoghi, l’opinione pubblica si indigna, manifesta e si impegna in crociate.
Poi ci sono altri posti in cui ciò accade con meno chiarezza, in maniera più subdola, ma non per questo meno dolorosa e mortificante. Per queste donne non ci sono lotte, non ci sono manifestazioni, perché l’ingiustizia che subiscono è meno rumorosa ma non per questo meno grave.
Se in Libano una donna non è costretta ad andare in giro con il volto coperto, se pure ha il diritto di lavorare, questo non significa che sia libera di vivere la sua vita come meglio crede.
Carmel è la storia di questa continua contraddizione, dell’amaro e del dolce che alla fine sono due facce di una stessa medaglia. Pellicola d’esordio della regista Nadine Labaki che in passato ha diretto alcuni video e spot pubblicitari, Caramel è un film grazioso, ma mai lezioso, che equilibra con maturità, dote rara per un esordiente e un gruppo di attrici non professioniste, il tragico al comico, il dolore con la gioia. La storia è quella di tre donne che lavorano in un salone di bellezza a Beirut. A loro si uniscono una cliente e due simpatiche zitelle. All’interno del salone si sentono protette, libere da tutte quelle che sono le regole sociali che le mortificano ogni giorno.
Il film propone, infatti, uno spaccato molto interessante della società libanese nella sua identità multiculturale che vede la coabitazione di cristiani e musulmani. Tuttavia l’essenza del racconto non si riduce a questo, ma prende il volo per raggiungere una meta altra e più alta. Il perno intorno al quale ruota la pellicola non è la storia di tre donne ma uno sguardo sulle relazioni umane, sulla solidarietà reciproca e sulla compassione, intesa nel senso latino “del soffrire con”.
Valori universali che possono essere in realtà analizzati in qualunque contesto, ma che qui prendono una forma e un peso diverso. Caramel è un film coraggioso che non rimane invischiato nella facile trappola del film “femminile”, ma trova la forza di prendere il volo e lo fa grazie ad una regia originale e ben curata. Nadine Labaki, che del film è anche la protagonista femminile, dirige con molta attenzione senza lasciare nulla al caso e non mancano nemmeno scelte coraggiose e insolite come il bellissimo dialogo “a distanza” che avviene tra la protagonista e il poliziotto innamorato di lei. La pellicola, che oltre al resto può vantare un’ottima fotografia e una colonna sonora molto interessante, accolta con grande interesse al festival di Cannes, è attualmente candidata all’Oscar come miglior film straniero.


CAST & CREDITS

(Caramel); Regia: Nadine Labaki; soggetto e sceneggiatura: Nadine Labaki; fotografia: Yves Sehnaoui; montaggio: Laure Gardette; musica: Khaled Mouzannar; scenografia: Cynthia Zahar; costumi: Caroline Labaki; interpreti: Nadine Labaki (Layale), Yasmine Elmasri (Nisrine), Sihame Haddad (Rose), Joanna Mkarzel (Rima), Aziza Semaan (Lili), Gisèle Aouad (Jamale) ; produzione: Les Films des Tournelles, Les Films de Beyrouth, Roissy Films, Sunnyland; produttore: Anne-Dominique Toussaint; distribuzione: Ladyblue; origine: Libano-Francia; durata: 96’; web info: Sito ufficiale


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