X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



CD - A poca distanza dalla luna

Pubblicato il 4 giugno 2010 da Alessandro Izzi


CD - A poca distanza dalla luna

Atmosfere delicate eppure quotidiane, arabeschi evanescenti che si illuminano il silenzio e brevi aforismi sulla malinconia del vivere: queste, per chiuderle in formule, le caratteristiche del disco d’esordio di Francesco Di Giuseppe dal sintomatico titolo di A poca distanza dalla luna.
E dal titolo, forse, vale la pena di partire per cercare di capire le ragioni della poesia discreta di questo piccolo album che è qualcosa di più di un florilegio autobiografico e qualcosa di diverso da un semplice omaggio alla chitarra classica e alla tecnica (qui davvero alta) dell’esecuzione.
E’ la luna delle serenate, quella che si specchia tra i discreti flutti del mare e che si insinua tra le foglie di un’antica romanza d’amore, quella che canta il compositore in una serie di brani a metà tra il gusto popolareggiante partenopeo (si pensi al gustosissimo track 4, La danza del principe e della monaca, coi suoi giochi acustici esaltati dalla forte propensione contrappuntistica che evocano un teatrino d’altri tempi) e la suggestione colta di chi, pizzicando le corde, non può fare a meno di ricordarsi delle pagine di un Rodrigo.
Il regno musicale che ci dischiude davanti il compositore è quello di chi canta verso la luna sentendola intimamente vicina, come fanno gli stornellatori innamorati della vita, a fine giornata, quando, passata l’ebrezza dell’avventura, si sta nella notte, a ricordare e sognare in quel silenzio in cui ogni suono assume contorni delicati come il pianoforte di notte poetato dal Di Giacomo.
Non un regno di sperimentalismi, quindi, né un regno di incertezze tanto contenutistiche quanto formali, ma un reame di piccole cose che la fantasia del compositore trasforma in una musica discreta che spesso svapora nella dissolvenza nel silenzio (come nel bellissimo track 6: Ma che ci fanno i gabbiani a Frattamaggiore?, forse il più suggestivo di tutto il CD) piuttosto che nella cadenza perfetta di una tonica ritrovata. Il tutto con un orecchio qualche volta più indirizzato verso la canzone d’autore che non alla letteratura chitarristica più impegnata (si ascolti il track 11, Dal decimo piano si vede il mare, per credere!).
La melodia, sempre al primo posto, ma mai invadente dona alla silloge di pezzi qui presentata una precisa vocazione classicheggiante confermata dalla scelta esecutiva di limitarsi ad un virtuosismo tanto discreto quanto invisibile. E sono sporadiche le eccezioni come quella del track 8, Mare fermo, in cui la staticità del quadruccio malinconico viene resa, per paradosso, in accordi arpeggiati di una certa efficacia. Un atto d’amore nei confronti dello strumento, insomma, ma anche una dichiarazione di fede nei confronti del potere incantatorio della musica.
Lontano mille miglia dal Nocturnal di Britten, il compositore gioca su elementi compositivi abbondantemente conosciuti, eppure sempre straordinariamente efficaci.
Chi fosse alla ricerca di una nuova avanguardia musicale si astenga dal comprare ed ascoltare questo CD. Chi invece ama sinceramente la chitarra ed ha voglia di lasciarsi trascinare in atmosfere incantate e pregne di malinconia si accosti a questo disco senza aver paura di essere deluso. Questa musica forse non lascerà segni davvero profondi sulla storia dell’evoluzione del linguaggio chitarristico, ma li lascia senz’altro nel cuore dell’ascoltatore.
Di questi tempi non è poco.


Autore: Francesco Di Giuseppe
Titolo: A poca distanza dalla luna
Etichetta: Rai Trade/ Video Radio 2010

Tracklist: 1) A poca distanza dalla luna 2) Il finale di una scenata di gelosia 3) Due farfalle in volo 4) La danza del principe e della monaca 5) I suoi capelli al vento 6) Ma che ci fanno i gabbiani a Frattamaggiore? 7) Il cielo nel fosso 8) Mare fermo 9) Le bancarelle del torrone 10) Dall’angolo della strada 11) Dal decimo piano si vede il mare 12) 110 Km/h 13) La collezione di bomboniere 14) Vento freddo del 12 agosto 15) Notturno


Enregistrer au format PDF