Cinemambiente 2007 - Concorso documentari italiani - Oma e Chimica

Dagli anni ’60 a Rivalta, paese di ventimila abitanti della provincia di Torino, la presenza delle aziende Oma e Chimica ha causato fastidi e proteste. Luca Pastore, documentarista e realizzatore di numerose opere di videoarte, conduce un’indagine che tenta di ricostruire la storia delle due fabbriche, dalla loro nascita alla chiusura imposta loro dal fisco per mancati pagamenti di ICI al Comune, mostrando parallelamente le battaglie portate avanti dagli abitanti di Rivalta contro l’inquinamento (olfattivo e non solo) prodotto dal lavoro industriale.
Il regista ha scelto Beppe Rosso come tramite per la sua indagine. L’attore è il fulcro della narrazione e, attraverso interviste e citazioni letterarie, dà un tono intellettuale al documentario. L’aspetto più accattivante del film è, infatti, l’originale modo con cui Pastore sa fondere attenzione per i problemi ambientali, cultura, letteratura ed estetica post-moderna.
Appare evidente che l’esperienza del regista nei video musicali, nei videomagazine e negli spot pubblicitari abbia una forte influenza sul suo stile documentaristico. Tra split-screen, improbabili variazioni cromatiche e montaggio concitato, Oma e Chimica si presenta come un collage visivo che, al contrario di tanti documentari recenti che sembrano tralasciare il proprio contenuto alla ricerca di una forma intrigante e sfociando il più delle volte in involontari videoclip, convince soprattutto per l’equilibrio tra ricerca estetica ed inchiesta civile. Luca Pastore riesce inoltre a creare visivamente, musicalmente e tramite le parole di Beppe Rosso suggestioni olfattive che impreziosiscono la pellicola e rendono ancor più interessante il suo studio sulle tecniche cinematografiche.
Non si può, però, mettere in secondo piano l’impegno profuso dall’autore nell’analizzare gli inadeguati controlli allo smaltimento di oli e solventi delle fabbriche Oma e Chimica e nel denunciare la totale assenza, fino a pochi anni fa, di sensibilità ambientale. In ogni caso il film non si pone come una semplice e banale invettiva contro il lavoro industriale delle aziende chimiche di Rivalta, ma si configura come un’accusa universalmente rivolta alla mancanza di controllo dell’inquinamento che fabbriche di questo genere possono causare.
Le citazioni letterarie inserite all’interno della narrazione rappresentano una spinta alla cultura, ormai elemento marginale della nostra esistenza e che invece dovrebbe funzionare da motore per smuovere le responsabilità sociali e l’impegno civile.
(Oma e Chimica) Regia: Luca Pastore; suono: Giorgio Pettigiani; fotografia: Francesco Forlano; montaggio: Davide Puzzo; produzione: Associazione Musicaround; origine: Italia; durata: 65’.
