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Come due gocce d’acqua

Pubblicato il 25 ottobre 2005 da Sila Berruti


Come due gocce d'acqua

Come una tavoletta di cioccolata

“Falli ridere, falli piangere, falli attendere” era la ricetta perfetta dei romanzi di Williams Collins, una ricetta che a distanza di 150anni funziona ancora perfettamente. In scena fino al 6 Novembre al Teatro Vascello di Roma con la “tragica commedia” Come due Gocce d’acqua Alessandro Benvenuti sembra aver bene appreso la lezione del romanziere inglese, costruendo un thriller dalle tinte forti che gioca con l’emotività dello spettatore facendolo oscillare tra il riso e il terrore.

Saraceno e Fausto, rispettivamente un macchinista calabrese e un elettricista toscano l’uno chiacchierone ed estroverso , l’altro taciturno e riflessivo, si trovano a montare la scena di “Aspettando Godot”. I due protagonisti hanno un atroce passato che li perseguita: entrambi sono vittime di un terribile scherzo del destino, incredibilmente vicini e, allo stesso tempo, irreparabilmente lontani nel ricordo di una vicenda che avrebbe segnato il passato di entrambi. Una versione insolita della commedia Beckettiana, dove i protagonisti attendono, come nel capolavoro del teatro dell’assurdo, qualche cosa che non arriverà mai. Per quanto tempo può continuare a far male il dolore, per quanto tempo si può coltivare il desiderio di una vendetta e quando si può dire espiata una colpa e, sopratutto,per quanto tempo è umanamente giusto attendere l’arrivo di un pò di pace? Interpretata, scritta e diretta da uno bravissimo Alessandro Benvenuti e da un eccezionale Gianni Pellegrino Come due gocce d’acqua è un dramma ben scritto, che oscilla tra tragico e comico senza mai cadere nel grottesco. Lo spettatore si spaventa e ride mentre viene lentamente coinvolto all’interno di un complesso thriller psicologico(costruito con il contributo delle luci di Maurizio Viani e delle musiche originali di Patrizio Fariselli) e , dove i primi ad essere emotivamente provati sono gli stessi attori che, a fine spettacolo sembrano distrutti come se tutto fosse realmente accaduto. Si accendono le luci e per alcuni istanti si rimane inchiodati sulla sedia, emozionati e increduli e, anche dopo essere usciti dal teatro, l’emozione persiste dentro come quando si mangia un buon pezzo di cioccolata e ancora per un po’ se ne gusta il sapore. Un thriller che inchioda e fa saltare sulla sedia, che dimostra quanto il teatro italiano sia vivo e attivo nonostante gli effetti devastanti della ultima riforma finanziaria.

Scritto e diretto da Alessandro Benvenuti Con Alessandro Benvenuti e Gianni Pellegrino con la partecipazione drammaturgica di Ugo Chiti Musiche originali Patrizio Fariselli Luci Maurizio Viani


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