Crackie - TFF 2009 - Concorso

Non è solamente la maternità al centro del film di Sherry White. Mitsy vive con la nonna, che l’ha cresciuta dall’età di quattro anni, in una casa abbastanza fatiscente, in una delle tante provincie desolate e desolanti americane. Tra relazioni prive di qualsiasi futuro e l’aspirazione, tenuta nascosta, di trasferirsi, subito dopo la laurea, nel paese natale della madre, fuggita quando lei era ancora bambina, la ragazza trascorre le sue giornate cercando di lottare per riappropriarsi di un passato che lentamente la pellicola ci lascia scoprire. L’incontro con Sparky, vecchio cane verso cui Mitsy inizia a provare un sentimento ossessivo, mostra alla giovane protagonista le difficoltà di qualsiasi rapporto che preveda responsabilità e dipendenza.
La regista scrive una storia delicata, in cui il tema adolescenziale si confronta e combatte, a volte, con le difficoltà di una realtà non agiata e fatta di abbandono e di miseria, tanto di affetti quanto economica. Il racconto in sé non rappresenta nulla di nuovo, si inscrive nella lunga tradizione dei teen-drama, sfrutta archetipi e situazioni stereotipate (l’assenza della madre, la sua totale immaturità rispetto alla necessità di assumersi gli oneri necessari alla costruzione del rapporto con la figlia, la forte personalità di una nonna costretta a mostrarsi più autoritaria e scorbutica di quanto non sia in realtà), caratteri contrastanti da cui partono tutte le divagazioni previste dal plot.
Il pregio di Crackie è probabilmente da rintracciare nella regia della White, che ha al suo attivo già diversi lavori televisivi e la sceneggiatura di The Bread Maker. Un regia sporca, figlia della storia che porta sullo schermo, attenta ai personaggi (la protagonista, Mitsy, è costantemente abbracciata dallo sguardo della mdp.), in grado, non sempre ma per la maggior parte del tempo, di sfuggire alle insidie retoriche che topoi e archetipi tendono a ripresentare.
L’epilogo, forse la parte migliore dell’intera pellicola, è deciso, forte, privo di concessioni ai buoni sentimenti. È la prova migliore della volontà, da parte della White, di non regalare nulla alle dinamiche strutturali dei film legati alla crescita adolescenziale, spesso rovinati da un lieto infine imposto, ma di portare avanti la sua storia, intima e drammatica, senza aperture sul futuro. Non potremo sapere cosa spetterà a Mitsy, se non il dovere affrontare un percorso che da ragazza la farà diventare adulta. Come si completerà questo percorso è un’altra storia.
Esordio alla regia, in un lungometraggio, più che positivo quindi per Sherry White, con un film forse un po’ più classico delle altre pellicole facenti parte del concorso, ma certo ben girato ed in grado di trovare un suo pubblico.
(Crackie); Regia, soggetto, sceneggiatura: Sherry White; fotografia: Stephen Reizes; montaggio: Chris Darlington; scenografia: Shelley Cornick; musica: Duane Andrews; interpreti: Meghan Greeley (Mitsy), Kristin Booth (Gail), Joel Thomas Hynes (Duffy), Jane Maggs (Vickie); produzione: Kickam East Production, Streely Maid Films; distribuzione: Kickam East Production; origine: USA, 2009; durata: 94’
