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Da Madagascar a Venezia, il Leone ruggisce ancora

Pubblicato il 27 ottobre 2005 da Riccardo Protani


Da Madagascar a Venezia, il Leone ruggisce ancora

Ormai non ci sorprende più nulla. Una volta si gridava allo scandalo (o al miracolo, dipendeva dai punti di vista...) quando una pellicola di animazione non solo veniva coinvolta in rassegne cinematografiche serie e dal respiro internazionale, ma saltava anche agli onori di una cronaca ben più vasta di quella definita - e non solo dagli addetti ai lavori - specializzata. E soprattutto se a fare il “botto” non era un titolo targato Disney. Oggi, invece, gli Oscar prevedono una statuetta specifica per il miglior lungometraggio di animazione e non fa nemmeno più notizia che uno dei decani dell’animazione giapponese, Hayao Miyazaki, saluti il Leone d’Oro alla carriera consapevole di una bacheca di riconoscimenti già satura dal 1979 (Cannes, miglior lungometraggio di animazione con Lupin III: il castello di Cagliostro). Sarà blasfemo affermarlo, ma in un mondo dove oggi Hollywood tira avanti a suon di supereroi e l’Europa sta scoprendo solo ora le mille sfaccettature cromatiche ed emotive delle pellicole cappa e spada orientali, il mondo dell’animazione è divenuto l’unico, insieme a quello dell’hard-core, a presentarsi effettivamente come reale e concreta alterativa in un mercato già vasto e caotico di suo. Membri d’onore in questa orgia di pixel e matite sono anche, chiaramente, gli ultimi Madagascar e Il Castello errante di Howl, rispettivamente fiore all’occhiello più recente dell’animazione digitale ed ennesimo, raffinatissimo dipinto su pellicola da parte di un autore/creatore che si è sempre considerato più artigiano che regista. A volere essere per forza estremi, i due successi planetari più recenti del botteghino animato potrebbero anche considerarsi le facce opposte della stessa medaglia: da una parte il progresso del computer, dall’altra la forza della tradizione. Eppure, a partire proprio dalle dichiarazioni e dagli intenti di Miyazaki-san e dal duo Darnell/McGrath, non si riscontra competizione tra pensieri differenti su medesime filosofie, quanto piuttosto “finalità comuni” per un concetto ben definito di spettacolo. Spettacolo che in pratica diverrebbe sempre più legato ad un’idea di arte consapevole delle proprie possibilità e capacità (arte in continuo in divenire, tra l’altro, cosciente della tradizione ma anche degli ultimi sviluppi delle tecnologie specifiche). Proprio da tutto questo ci si può rendere conto di quanto, in una decina d’anni, soprattutto la considerazione dell’animazione sia cambiata nel resto del mondo. E non solo da parte degli addetti ai lavori (che obbiettivamente la loro opinione non l’hanno mai cambiata, anzi!). Prima della Pixar c’era solo la Disney e il classico film animato da far uscire sotto le feste di Natale, mentre il Giappone produceva per se stesso e per mercati internazionali legati a manifestazioni specializzate o direttamente per sbocchi TV ed home-video. Poi, dopo Akira e anche grazie a Toy Story, Princess Mononoke e La gabbianella e il gatto, gli equilibri si sono così modernizzati che ora è divenuto naturale anche per DreamWorks e Warner produrre kolossal nel genere, nonché, per noi guardoni, gustarsi quattro mesi prima di Capodanno anime giapponesi in contemporanea alle disavventure di quattro mostri sacri di uno zoo americano scaraventati ad un mondo di distanza. Risultato: Eric Darnell e Tom McGrath annunciano che dopo i fasti dell’esordio miliardario prodotto da Spielberg, il loro prossimo Madagascar 2 uscirà nel 2008; mentre come al solito Miyazaki ha promesso di ritirarsi dopo il suo prossimo film, puntualmente sempre migliore del precedente. E’ come se adesso l’animazione tutta, quella compresa tra disegno e hard disk, passando ovviamente anche per il vintage-chic dalla tecnica di un Tim Burton per il suo ultimo Corpse Bride, facesse sul serio la parte del leone in un mondo che attende solamente di vederla ed applaudirla. Proprio come Leo Alex di Madagascar: servito, riverito ed atteso a grande richiesta, in attesa del suo spettacolare ed incredibile show. Per grandi e piccini.

[Ottobre 2005]


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