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Dear Werner (Walking on Cinema) - TFFdoc / Paesaggio

Pubblicato il 28 novembre 2020 da Matteo Galli

VOTO:

Dear Werner (Walking on Cinema) - TFFdoc / Paesaggio

Il trentacinquenne regista spagnolo Pablo Maqueda, autore fin qui di tre film che non hanno varcato i confini del suo paese (il primo, addirittura, non ha neanche varcato quelli di internet) ha scritto, diretto e interpretato un documentario molto originale, anche se in più punti forse noiosetto e ripetitivo, in ogni caso meritevole. Si intitola Dear Werner ed è un solenne e riverente omaggio al Werner più famoso della storia del cinema, ossia Werner Herzog.

Chi conosce il regista bavarese ricorderà una delle sue imprese più celebri ed eroiche, compiuta fra il novembre e il dicembre del 1974, pochi giorni dopo l’uscita di uno dei film del primo Herzog che possiamo solo adorare ovvero Jeder für sich und Gott gegen alle (in italiano L’enigma di Kaspar Hauser ), capolavoro assoluto del Nuovo Cinema Tedesco degli anni Settanta. Ebbene l’impresa consisteva nel percorrere il tragitto fra Monaco e Parigi a piedi per andare a visitare Lotte Eisner, la straordinaria e celeberrima storica del cinema e curatrice della Cinématèque Française a Parigi, che aveva subito un infarto e sembrava in pericolo di vita.

Herzog fece un voto: se fosse andato a piedi a trovarla, Lotte sarebbe rimasta in vita per tutto il tempo della sua lunga camminata che durò tre settimane, 700 e passa chilometri in tre settimane non è un’impresa da poco. Ed ebbe ragione, poiché quando il 14 dicembre arrivò a casa della Eisner a Neuilly sur Seine, alle porte di Parigi, la trovò malmessa ma fuori pericolo, del resto Lotte Eisner morirà nove anni dopo all’età di 87 anni. Non ci dilungheremo sull’importanza straordinaria che la Eisner ha avuto per tutta la generazione del Nuovo Cinema Tedesco, da Herzog appunto fino a Wenders che le dedicò L’amico americano nel 1977 e Paris, Texas nel 1984, in memoriam. Quel che ancora va ricordato è che nel 1978, quattro anni dopo l’impresa e contrariamente a quanto deciso in origine, Herzog si risolve a pubblicare il diario scritto in quelle tre settimane col titolo Vom Gehen im Eis , pubblicato nel 1980 col titolo Sentieri nel ghiaccio . Fin qui Herzog.

Quaranta e passa anni dopo ecco che arriva Pablo Maqueda e decide di ripercorrere lo stesso cammino del suo idolo con la non secondaria differenza che anziché armarsi di carta e penna si arma di due videocamere, due cavalletti e pochi altri beni di prima necessità documentando la propria impresa, forse non altrettanto estrema quanto quella di Herzog ma certamente faticosa e sfidante. Herzog ha con tutta evidenza benedetto l’iniziativa del suo giovane collega perché ha prestato la propria voce nella lettura, in inglese, di ampi stralci del suo diario. La voce di Herzog si alterna a quello dello stesso Maqueda che commenta il proprio cammino ricorrendo a numerosi riferimenti tratti dall’intera opera del suo maestro in un atteggiamento costantemente devoto, una devozione cinefila che qua e là appare un po’ troppo ingenua.

Dear Werner finisce per diventare uno di quei classici film di cui affascina molto l’idea ma di cui convince solo fino a un certo punto l’esecuzione, anche la suddivisione in capitoli non risulta particolarmente persuasiva. Le riprese con la videocamera ad altezza fronte e talvolta posizionata verso il basso, sono decisamente ripetitive, malgrado appunto il regista cerchi di movimentare l’azione con le citazioni del testo e il molteplice ricorso alla voce off. D’altra parte, è vero che all’epoca i mezzi di ripresa erano molto meno maneggevoli di adesso (ma comunque c’erano, anche solo piccole camere amatoriali in Super8), tuttavia se Herzog il proprio viaggio lo ha documentato per iscritto e non attraverso immagini forse qualche ragione ci sarà pur stata, forse lui stesso aveva capito che le immagini avrebbero rischiato di risultare ripetitive, chissà. Va a finire che la parte più interessante è proprio quella di Parigi, la visita alla Cinématèque, e alla mostra dedicata a Eisner e al colloquio con chi ne ha accolto la sua incomparabile eredità.

Dear Werner - Regia, sceneggiatura, fotografia, montaggio: Pablo Maqueda suono: José Venditti ; voci: Werner Herzog, Pablo Maqueda produzione: Haizea G. Viana, We Love Cinema, Llanero Films; origine: Spagna 2020; durata: 80’.


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