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Destiny

Pubblicato il 31 gennaio 2016 da Sabrina Mascellari
VOTO:


Destiny

Ogni mattina alle 07:50 suona la sveglia nella graziosa casa di un giovane uomo che vive da solo circondato dai suoi innumerevoli orologi. Tic tac tic tac tic tac è il suono predominante nella villetta ordinata e un po’ austera e il tempo, perfettamente sincronizzato in tutte le pendole e gli orologi a parete e a cucù, scandisce ogni singola azione del solitario ospite. Gesti tutti uguali che si ripetono secondo uno stesso schema ogni giorno; tante piccole azioni maniacali che sembrano voler confermare una vita di certezze, senza imprevisti o sorprese, e contenere, controllandolo, l’ineluttabile scorrere del tempo. Una mattina, però, l’elegante orologio da taschino perde un colpo, segna l’ora sbagliata e spiazza l’occhialuto signore che si troverà, a causa di questa inaspettata contrarietà, proiettato in una situazione surreale nella quale dovrà lottare contro il tempo e provare a sospenderlo, a fermarlo per evitare un evento disastroso.

Questo è il racconto di Destiny , cortometraggio di animazione ideato da Fabien Weibel e realizzato insieme ai suoi tre compagni del corso di Computer Graphic della Scuola Bellecour di Lyon. L’idea ispiratrice della storia è il film Ricomincio da capo (Groundhog Day), diretto da Harold Ramis nel 1993, in cui l’istrionico Bill Murray rimane imprigionato in una strampalata dimensione che lo porta a svegliarsi sempre alle sei del mattino del Giorno della Marmotta e a trascorrere le sue giornate nello stesso identico modo fino alla presa di coscienza della mediocrità di una vita ripetitiva, alla decisione di cambiare il suo modo di vivere e a uscire in questo modo dall’incantato corto circuito temporale. L’inappuntabile protagonista di Destiny è solo e chiuso in una serie reiterata di comportamenti stereotipati, ossessivi, convinto di tenere così a bada la paura di morire e, quindi, di vivere; attraverso le stesse azioni ripetute nello stesso giorno, nello stesso modo e nello stesso orario, pensa di evitare ogni casualità ed è sprovveduto dinanzi al destino che è sempre in agguato, pronto ad assalire e a disorientare, in modo ancor più tragico, chi vive una vita eccessivamente pianificata.

Fatalità e paura sono i temi centrali di questo cortometraggio, dal titolo imponente e il finale a sorpresa, la cui chiave di lettura è rappresentata dal tempo che fugit irreparabile stravolgendo con le sue regole ogni ordine prestabilito. Come ne Il curioso caso di Benjamin Button , l’orologiaio inventa un orologio che funziona al contrario nell’illusione di portare indietro il tempo e veder tornare il figlio morto sul campo di battaglia, anche il protagonista di Destiny fronteggia il tempo per proteggersi dall’inesorabilità del caso, sconvolge per una volta tutti i suoi schemi e realizza che quel che conta veramente è cogliere l’attimo fuggente quam minimum credula postero. Riflessioni non da poco per un cortometraggio di animazione forse più adatto agli adulti che non ai piccini, con un’estetica accattivante, un intreccio e un montaggio molto accurati che sin dal primo fotogramma catturano l’attenzione e proiettano lo spettatore nella bizzarra avventura dello sventurato protagonista. Il film, che ha ottenuto milioni di visualizzazioni in rete e numerosi premi e riconoscimenti, si avvale di effetti visivi interessanti e suggestivi come l’uso del ralenti nel momento in cui il protagonista distrugge la sveglia, sequenza che crea un effetto notevole di sospensione e dilatazione del tempo, sia di quello diegetico che di quello percepito dallo spettatore. Il corto è intessuto da un ottimo commento musicale che, con i suoi numerosi e diversificati passaggi, caratterizza in modo incisivo i differenti e singolari momenti della storia.

Destiny è un cortometraggio intelligente, ironico, dalle sfumature malinconiche e sul quale sembra aleggiare il pensiero di Jean de La Fontaine che sosteneva che “spesso s’incontra il proprio destino nella via che s’era presa per evitarlo”.
Un consiglio: non interrompete la visione prima della fine dei titoli di coda.

Tweeting: Una lotta surreale contro il tempo in un cortometraggio di animazione sull’inesorabilità del caso.

Where to: Su YouTube e su Vimeo.


(Destiny); Regia, sceneggiatura: Fabien Weibel; soggetto: Fabien Weibel, Manuel Alligné, Sandrine Wurster, Victor Debatisse; animazione: Fabien Weibel, Manuel Alligné, Sandrine Wurster; storyboarding: Sandrine Wurster; musiche originali e sonoro: Antoine Duchêne; origine: Francia, 2012; durata: 5’,25’’



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