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Dimentica il mio nome [graphic novel]

Pubblicato il 22 gennaio 2016 da Antonio Napolitano


Dimentica il mio nome [graphic novel]

Per il secondo anno consecutivo un fumetto arriva tra i dodici finalisti del Premio Strega. Dopo Gipi che aveva aperto la strada lo scorso anno con il graphic novel unastoria, quest’anno è la volta di Zerocalcare, uno degli autori di culto per il mondo del web, che, dopo aver iniziato disegnando storie di vita quotidiana sul suo blog, è diventato in pochi anni uno degli autori più venduti in libreria. E non parliamo di bestseller solo nella sezione fumetti ma tra tutti libri venduti, perchè per mesi Dimentica il mio nome è stato ai primi posti nelle classifiche delle librerie.

Appassionato di serie televisive, orgogliosamente cittadino di Rebibbia da cui non si allontana mai, ossessionato dalle tecnologie, in continuo rapporto di amore-odio con la mamma, Zerocalcare (all’anagrafe Michele Rech) è il protagonista delle sue storie, rappresentandosi come una sintesi moderna che riesce a condensare in un solo personaggio tutti i Peanuts messi insieme. E lo fa in maniera incredibilmente verosimile, mettendosi in gioco e raccontandoci tutte le sue coperte di Linus con quell’innocenza istintiva e non calcolata che l’ha reso un punto di riferimento. Infatti come gli stessi personaggi di Schulz, Zerocalcare tocca temi universali che vanno al di là di qualunque limite spazio-temporale, epoca o nazione, portandosi dietro non solo un’intera generazione (la sua) ma riuscendo a dialogare anche sul senso dell’essere genitore e dell’esser figlio. Così anche Dimentica il mio nome che è la storia più intima, la più personale e che parla della morte della nonna materna, finisce comunque per essere una storia di tutti noi. Dimentica il mio nome è un racconto ricco di pudore, ma è un pudore particolare, sui generis, quasi vissuto al contrario. Non è rappresentato dal dolore o dal senso di colpa, ma è un pudore per l’onestà e per la sincerità. Ogni dichiarazione di affetto, di intimità è interrotta costantemente da una battuta, da una vignetta dissacratoria. Perché pornografici, osceni sono i sentimenti. I sentimenti non possono essere chiamati per nome e allora prendono le sembianze dei mostri, degli eroi cattivi dei film e dei cartoni. O vengono disegnati sotto forma di animali. E in quelle banali vignette Zerocalcare gioca con gli archetipi primordiali creando la complessità per nascondere la semplicità. Succede ad esempio quando ha paura di ammettere che compie buone azioni perché è onesto e un ragazzo perbene. Il perbenismo non paga e allora confessa che potrebbe esserci un pubblico alla The Truman Show lì pronto ad osservarlo in ogni singolo istante e che un giorno lo giudicherà. Quello che tanti chiamano Dio e che i meno credenti chiamano invece coscienza, Zerocalcare l’ha chiamato The Truman Show. E gioca con gli archetipi, anche quando ci disegna un (sotto)bosco fatto di volpi carbonare che nascondono il segreto dietro cui c’è l’identità di ognuno di noi. Temi semplici che riprendono gli schemi della morfologia di Propp, tirando fuori quel (sotto)bosco tipico delle favole e che rappresenta il fondamento di ogni società. Quelle favole da cui vogliamo emanciparci ma a cui siamo destinati a tornare costantemente. E ancor più lo sono tutti coloro che si rivedono nei continui riferimenti a gadget e lifestyle degli anni Ottanta che Zerocalcare cita. La prima generazione ad essere cresciuta nell’omologazione più totale e che ancora sta facendo i conti con la propria disillusione. Quella generazione che quando ha provato a ribellarsi a quello status è rimasta ancor più ferita. E non solo per colpa dei manganelli.

Forse un domani per capire chi eravamo, studieremo Zerocalcare all’università. Ma questo a Michele giustamente non interessa. A lui non interessa la didattica, bensì raccontare per immagini e senza schermi protettivi, disegnando una complessità che viene fuori direttamente dalla matita. Non c’è nulla di costruito. E come per magia, basta posare la matita sul foglio che appaiono le ansie, le paure e le paranoie di tutti noi.


Autore: Zerocalcare
Titolo: Dimentica il mio nome
Editore: Bao Publishing
Dati: 240 pp, cartonato
Anno: 2014
Prezzo: 18,00 €
Isbn: 9788865432549
webinfo: [Scheda libro sul sito Bao Publishing>http:// http://www.baopublishing.it/shop/de...]


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