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Due storie inedite per il cinema di Federico Fellini: Napoli-New York e Poliziotto

Pubblicato il 25 gennaio 2016 da Antonio Napolitano


Due storie inedite per il cinema di Federico Fellini: Napoli-New York e Poliziotto

Leggere un soggetto o un trattamento di un film mai realizzato ti dà una grande emozione: mentre stai leggendo, senza paura e senza peccare di presunzione, ti trovi automaticamente nei panni di chi lo ha scritto ed immagini come sarebbe stato il film. Diventi così autore senza neanche accorgertene e non ti senti sacrilego, perché è la lettura che ti sostituisce a Kubrick, a Welles o a Chaplin. Basta che ti capiti tra le mani un inedito mai realizzato. A qualcuno può essere successo di recente con Federico Fellini. La sua ombra per fortuna è ancora ben presente nel nostro Paese e nella nostra cultura e per ricordarlo, a venti anni dalla sua scomparsa, negli scorsi mesi c’è stata la pubblicazione di due libri particolari che, sebbene diversi per forma, scrittura e contenuto, ci raccontano di due film che riguardano il regista romagnolo e che non sono mai stati realizzati.
Il primo è il libro Napoli-New York. Una storia inedita per il cinema, edito da Marsilio e curato da Augusto Sainati, ed è un trattamento inedito di una storia “favolosa e avventurosa” che ha il suo percorso cinematografico già nella modalità stessa in cui avviene il suo ritrovamento. Sainati, docente dell’Università Suor Orsola di Napoli, riceve una telefonata da Tullio Pinelli che si deve disfare di un baule nella sua villa di campagna. E così, proprio da questa abusata invenzione del filone avventuroso, viene fuori la mappa del tesoro. Anzi viene fuori il tesoro stesso. Sainati, tra i tanti documenti, trova questo trattamento inedito di cui lo stesso Pinelli, nonostante la sua buona memoria, non ricorda assolutamente nulla. Così, come ogni incipit avventuroso che si rispetti, la trama inizia ad avvolgersi di mistero e, tra analisi calligrafiche e ricerche storiche, probabilmente ci si avvicina alla verità. Il testo infatti verrebbe dalla mano della coppia Fellini-Pinelli ed era destinato a diventare un film per la regia di Gianni Franciolini.
Il trattamento, scritto nel 1948, racconta di due bambini, Celestina e Carmine, che abbandonati a loro stessi in una Napoli violentata dalla guerra e abbandonata dalla partenza degli americani, vivono tra stenti e soprusi. Trovatisi per caso su una nave, decidono di vivere il sogno americano e imbarcarsi illegalmente per New York dove c’è la sorella di Celestina, che si scopre poi essere stata condannata a morte per omicidio. La storia e le atmosfere sono da pieno clima neorealista con echi di Paisà (sceneggiato da Fellini qualche anno prima), ma allo stesso tempo è “un film di fuga e di speranza” che prova a varcare l’Oceano tra King Vidor e Frank Capra e dove il caos della ferrovia di Napoli si scontra con “le ferrovie aeree di New York”, i bassi con i grattacieli, i vicoli con le Avenues. Nel trattamento è presente una trama abbastanza strutturata, con tanto di happy ending melodrammatico e candele offerte a San Gennaro a Little Italy. Ma il film non si fece. Come emerge infatti dalle lettere originali contenute alla fine del libro, la produzione tentò più volte per ragioni commerciali di “normalizzare” la scrittura felliniana e di edulcorare la narrazione, cancellando omicidi, adulteri e abbandoni presenti, facendo apparire così l’America da fabulistica ad immagine-cartolina e la stessa Napoli meno aspra e cattiva. Richieste che, come immaginiamo, non trovarono il consenso degli autori.
Anche il secondo libro, Poliziotto, edito da Castelvecchi, è la storia di un film mai realizzato per divergenze con la produzione. In questo caso non ci troviamo però di fronte ad una scrittura cinematografica strutturata, bensì ad un racconto diviso in sei episodi in cui vengono narrate le avventure del poliziotto Nicola Longo un “Serpico ante-litteram” con cui Fellini aveva stretto amicizia all’inizio degli anni Ottanta.
Ma, sebbene siamo vicini in questo caso al filone poliziottesco (si dice infatti che i commissari interpretati dai vari Milian, Testi, Merli siano ispirati allo stesso Longo) e lontani dagli echi realisti del primo Fellini o dalle atmosfere felliniane, i classici racconti di inseguimenti, sparatorie, omicidi, droga vengono costantemente interrotti dalle domande a prima vista banali del regista, che nascondono in realtà la stessa profondità delle domande innocenti dei bambini (“Il malvivente quando è catturato, prova sollievo?”). È in queste brevi domande che si nasconde il tocco felliniano, non sono le vicende raccontate che lo affascinano ma “l’importanza delle descrizioni rispetto al filone narrativo”. Gli episodi si sviluppano in una scrittura non omogenea dove la terza persona si confonde con la prima, mentre si racconta un fatto ci ritroviamo catapultati in un altro successo diversi anni dopo o in un’altra parte di Roma. Come dice Longo: “La vita di un poliziotto si compone di tante situazioni. Spesso si trova a dover riprendere dei casi che aveva seguito. Non è come nei film dove alla fine tutto è chiaro e bello per tutti”. E infatti proprio in questa scrittura abbozzata, irrisolta, inquieta, emerge il senso di questo strano sodalizio tra un regista e un poliziotto. Un regista di nome Federico Fellini e un poliziotto di nome Nicola Longo che, a modo loro e da due punti di vista completamente differenti, riescono a farci vedere il lato oscuro e nascosto della realtà semplicemente mostrandocela per come è.


Autore: Federico Fellini, Tullio Pinelli (a cura di Augusto Sainati)
Titolo: Napoli-New York. Una storia inedita per il cinema
Editore: Marsilio
Collana: Gocce
Dati: 160 pp, brossura
Anno: 2013
Prezzo: 12,00 €
Isbn: 9788831716741
webinfo: [Scheda libro sul sito Marsilio http://www.marsilioeditori.it/libri...]

Autore: Nicola Longo
Titolo: Poliziotto
Editore: Castelvecchi
Collana: Storie
Dati: 190 pp, copertina rigida
Anno: 2013
Prezzo: 17,50 €
Isbn: 9788868260644
webinfo: [Scheda libro sul sito Castelvecchi http://www.castelvecchieditore.com/...]


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