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DVD - Cash

Pubblicato il 3 febbraio 2010 da Lorenzo Vincenti


DVD - Cash

“Il n’y a pas d’arnaque sans pigeon…”, letteralmente tradotto in “Non c’è truffa senza pollo”. Con questa frase premonitrice e goliardica si apre la tambureggiante opera seconda del giovane cineasta transalpino Eric Besnard, sceneggiatore di professione che dopo tanta gavetta nel cinema di consumo ed un lontano esordio nella regia (Le sourire du clown del 1999) è tornato nel 2008 dietro la macchina da presa per dirigere un’opera di maniera, apparentemente banale per il suo richiamo agli illustri precedenti prodotti nel settore (il legame soprattutto con i tre Ocean è lampante), ma in realtà interessante per una serie di evidenti elementi portanti. Come lo spirito corrosivo di fondo, ad esempio, che accompagna senza cedimenti l’intero arco narrativo costruendo un’inaspettata atmosfera gigioneggiante attorno al tema centrale della truffa, o l’aspetto intrigante di una forma che, tra split screen ripetuti e un montaggio iper-ellittico, riesce a reggere il confronto con i ben più quotati kolossal americani. Per non parlare poi del ritmo incessante e aggressivo al cui cospetto si inchinano deferenti elementi rischiosi quali la noia e la ripetitività (rischi scongiurati al pubblico sin dai minuti iniziali). E’ così che rivedendo nuovamente il film oggi in occasione della sua uscita in Dvd, sarebbe possibile per chiunque lo avesse già visto, ritrovare senza troppa difficoltà tutti gli elementi sin qui elencati e scoprirne dei nuovi. Quello cioè che si lasciava apprezzare ad una prima visione ed anche quello che ad una prima visione sfuggiva (o non si lasciava catturare) non per distrazione o mancanza dello spettatore stesso ma per una qualità interna all’opera capace di renderla di volta in volta “nuova”. Ciò che più stupisce in Cash è proprio la capacità di sorprendere il pubblico, anche dopo la prima visione, grazie principalmente a questa sua intrinseca disponibilità ad offrire al proprio spettatore l’opportunità di vedere uno spettacolo in continuo movimento, quasi fosse una rappresentazione teatrale o una performance circense. Non a caso lo stesso Besnard ha avuto più volte modo di definire questa sua creatura “frizzante come lo champagne”! Immaginate allora la traiettoria che compie all’interno di un bicchiere ogni singola bollicina della pregiata bevanda francese e paragonatela alla direzione di Cash. Solo in questo modo forse potrete realmente capire il senso di una dichiarazione che vuole andare a rivelare la sostanza di un’opera gradevole e dinamica, sorprendente ma anche, allo stesso tempo, sorprendentemente avvolta da una struttura organizzata. Alla base di Cash infatti c’è una architettura talmente particolareggiata da includere dentro di sé anche il caos, la casualità e l’improvvisazione. Merito principale di questo dinamismo vincente, di questa energia vitale è di una sceneggiatura riuscita, tagliente e raffinata. Uno script che include al proprio interno una catalogazione stupenda dei personaggi intesi come maschere da mandare in scena e da fare a pezzi con la forza della manipolazione, dell’inganno e della schizofrenia; nonché la metamorfosi degli stessi di fronte ai continui e repentini cambiamenti di prospettiva della storia raccontata. La domanda di fondo che sottende al meticoloso lavoro di scrittura realizzato da Besnard è sostanzialmente “chi truffa chi?” e sotto il controllo involontario di tale interrogativo si muove una storia intera, con i suoi stravolgimenti, con i suoi intrecci giocati continuamente tra truffa e seduzione, con i suoi salti improvvisi tra vero e falso e tra ciò che sembra essere vero e ciò che invece appare evidentemente falso. E qual è il mezzo migliore su cui compiere alla perfezione tale movimento? L’attore ovviamente. Consapevole di ciò, Besnard compone per l’occasione un cast interessante, completo e numeroso attraverso il quale riesce così a donare brio all’intero film, sfruttando le diverse particolarità dei suoi attori, e ad ottenere quella coralità sostanziale che anima quasi tutte le scene dell’opera. Un altro elemento, quest’ultimo, mutuato dalla trilogia di Soderbergh (e dal suo originale ispiratore), dai film del genere e dal cinema di un altro regista corale, manipolatore e arlecchinesco come Guy Ritchie (a cui lo unisce anche un irriverenza che però, in Ritchie si fa più grottesca). Ultimo elemento degno di nota e che soprattutto con questo Dvd si avrà l’opportunità di apprezzare fortemente è l’insieme di location utilizzate per il film. Un piacere per gli occhi dello spettatore che si divertirà a correre insieme a Cash tra i canali di Saint-Martin a Parigi e a sollazzarsi, tra un Reno in occhiali da sole e una Golino in accappatoio, negli gli splendidi paesaggi della Costa Azzurra più trendy. Quella della lussuosa Cap Ferrat, località rinomata che nell’occasione offre il suo splendido scenario ad un epilogo particolarmente dinamico e spettacolare.

La qualità audio-video

Discreto il riversamento del film su disco. Neri abbastanza profondi ed una buona qualità di compressione rendono la visione piacevole senza far mai gridare al capolavoro.
Pulito anche l’audio

Extra

Carino e brevissimo il making of. Il resto è puro materiale pubblicitario.


(Cash) Regia: Eric Besnard; interpreti: Jean Reno, Jean Dujardin, Valeria Golino, Alice Taglioni, Francois Berlèand; distribuzione dvd: MHE.
formato video: 16:9; audio: italiano dolby digital 5.1 e DTS, francese dolby digital 5.1; sottotitoli: italiano.

Extra: 1) Making of, 2) Trailer italiano, 3) Spot tv


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