Il noir si è affermato come nuovo genere “alla moda” nel nostro paese durante gli ultimi anni. Si alternano sugli schermi opere prime vestite di nero e film tratti da libri di genere con attori più o meno indovinati. Gabriele Salvatores dopo aver dato vita a una serie tv da Quo Vadis Baby, variazione sul genere con una donna protagonista anziché (o non solo) femme fatale, ritorna a indagare le anime cupe di personaggi maschili. Come Dio comanda, film che vede protagonisti Filippo Timi, Alvaro Caleca ed Elio Germano, si sorregge sulla struttura data al romanzo da cui è tratto, dallo scrittore “fedelissimo” di Salvatores, Niccolò Ammaniti e beneficia di questa solidità anche in fase di sceneggiatura. La 01 Distribution rimette in scena il particolarissimo rapporto padre-figlio tra Rino e Cristiano con un’edizione del film in DVD. Occasione buona per prendere o riprendere tra le mani il libro e andare a cercare le corrispondenze scena per scena, a guardare quanto un romanzo contemporaneo sia già contaminato dall’immaginario cinematografico, come gli autori più letti abbiano un metodo di scrittura per immagini, per quadri visivi netti e già pronti per diventare inquadrature, storyboard di parole.
Come Dio comanda non è probabilmente il miglior film di Salvatores, ma ben si presta a un esperimento del genere (de-genere e di genere), si riesce a configurare quasi come un multi-testo, e il DVD in questo caso accentua tale caratteristica, sdoppiando gli attori in lettori e rendendo la colonna sonora diegetica, nel più affascinante degli extra presenti, Ancora sulla cattiva strada, spettacolo omaggio alla varietà della cultura italiana, che tocca vette altissime quando parla dei rapporti tra gli uomini del popolo, di quelli che vengono dal basso, i cui moderni cantori sono stati Pierpaolo Pasolini e Fabrizio De Andrè, per l’occasione accostati nientemeno che a William Shakespeare.

La qualità audio-video

Se noir deve essere ovviamente deve dominare il buio. Ma forse in alcuni punti ce n’è troppo, vuoi per scelta del regista, vuoi per questioni più tecniche, ma non possiamo saperlo con certezza.
L’audio non presenta picchi di qualità eccelsa ma neanche punte basse. Tutto sommato è la musica che ne esce valorizzata più che il sonoro o i dialoghi. La colonna sonora, anche se predomina a volte in maniera prepotente, resta comunque godibilissima.

Extra

Tre di altissimo livello: un backstage in cui i protagonisti e il regista non sono mai banali e che riesce a spiegare i sottotesti che il film non esprime completamente a prima vista; uno speciale proprio sulla colonna sonora, firmata dai Mokadelic, un gruppo giovane di rock minimale, in cui viene raccontato il lavoro del gruppo, iniziato già in fase di pre-produzione in quanto Salvatores per creare le giuste atmosfere sul set fa recitare gli attori già con le musiche di sottofondo; ma il più interessante degli extra è Ancora sulla cattiva strada, la registrazione di uno spettacolo, una jam session di musica e letture, che vede sul palco il regista e gli attori impegnati a leggere brani di Pasolini, De Andrè e ovviamente stralci del libro di Ammanniti accompagnati ovviamente dalla musica dei Mokadelic. Davvero straordinaria in questo filmato è l’interpretazione di Filippo Timi del Re Lear di Shakespeare, una prova d’attore che emoziona, davvero eccezionale.