DVD - LA VERITA’ SUL CODICE DA VINCI

Con venticinque milioni di copie vendute in tutto il mondo, Il codice Da Vinci ha destato da una parte notevole ammirazione e, dall’altra, crociate contro le presunte blasfemie che, secondo alcuni, andava professando. Al di là dell’effettivo valore dell’opera di Dan Brown, sembra piuttosto interessante ricercare il perché di una risonanza così forte.
Questo documentario, primo risultato di un felice accordo tra la Dolmen (etichetta da sempre votata al cinema di qualità) e la Discovery Channell, sulle orme del romanzo si pone, quindi, tutta una serie di domande stimolanti: è davvero esistita un’associazione segreta chiamata Priorato di Sion? Leonardo Da Vinci è davvero stato uno dei suoi membri? E, soprattutto, è davvero possibile scovare, nelle tele davinciane, un codice segreto che possa ricondurre ad un’eventuale discendenza di Cristo?
Una cosa è certa: il romanzo di Dan Brown che in parte attinge a fonti storiche, in parte fa largo uso di leggende e di letture, spesso errate, dei simboli sapientemente celati nelle opere del grande pittore toscano, è riuscito a diventare, malgrado i suoi errori filologici, qualcosa di più di un interessante thriller a sfondo religioso.
David Carr e David Comptois, autori del documentario, suddividono il loro lavoro in due parti ben distinte: la prima, di carattere più storico, investiga sull’esistenza del Priorato, si mette in cerca di progetti riguardanti il criptex e conduce un’indagine sull’albero genealogico merovingio per rinvenire una possibile linea di sangue di Gesù e della sua discendenza; la seconda, invece, cerca di dimostrare gli errori storici e filologici del romanzo di Dan Brown e di delineare una storia alternativa del priorato, sicuramente molto più recente e molto meno “divina”. Tracce dell’esistenza del priorato di Sion sono ravvisabili, infatti, solo dalla metà del ‘900, ed è probabile che l’organizzazione sia stata una colossale invenzione per coprire altre società segrete con interessi politici.
La verità sul codice Da Vinci ci riporta sui binari della realtà e della sensatezza con tutta una serie di prove e documentazioni che smontano le congetture del romanzo di Dan Brown e dimostrano che le storie relative al codice non sono altro che una cospirazione. Il pregio del documentario risiede, quindi, soprattutto nel non dare nulla per scontato e nel lasciare aperte le porte dell’immaginazione e dell’interesse da parte della gente verso la storia e, non meno importante, verso l’arte. La religione è un grande mistero ed è soprattutto questione di fede. Lo studio della storia si dovrebbe fondare su altri tipi di presupposti, cosa che spesso non accade. Ci sono storici che tentano di negare l’esistenza dell’olocausto: questo la dice lunga su quanto un evento storico, seppure accaduto da pochi anni, possa essere interpretato diversamente e, nel caso dei negazionisti, completamente stravolto da interessi spesso tutt’altro che storiografici. I temi toccati da Il codice Da Vinci si rifanno ad eventi veri e leggendari risalenti ad almeno mille anni fa. Come pretendere quindi di poterne venire a capo e di trovare una risposta definitiva a tutti gli enigmi?
Un romanzo non cambierà mai la storia e non modificherà di certo una religione. Il Vaticano può rimanere sereno. Smontare i presupposti della religione cristiano-cattolica significherebbe ledere interessi politico-economici troppo grandi. Il documentario, intelligentemente, ci invita riflettere, più che sulla veridicità del Codice, sul mistero dell’arte e su quanto sia di importanza fondamentale, in un epoca di scarso interesse verso la storia e la letteratura, il fatto che un libro sia riuscito a far scaturire, al di là delle polemiche, un vivo interesse verso argomenti finora trascurati, sia che riguardino la rivalutazione della figura della Maddalena (a questo ci ha già pensato anche Abel Ferrara in Mary) o che invece trattino i diversi metodi dell’interpretazione di un’opera d’arte. Non c’è una risposta ai misteri, ma il fascino della ricerca è più efficace di qualsiasi risposta.
La qualità audio-video
Il documentario è in digitale e non presenta difetti di riversamento; la compressione in DVD non lascia avvertire una diminuzione della qualità HD del girato.
Extra
Fra i contenuti speciali c’è la presenza di un documentario di quaranta minuti, girato dalle giornaliste Kirsten Dirksen e Backy Diamond, che ripercorre la presunta storia del Priorato, e cerca di focalizzare l’attenzione sull’opera di Leonardo Da Vinci e sulla discendenza di Gesù. Si tratta di una ricerca un po’ superficiale che a sprazzi però presenta alcuni dettagli interessanti di cui non si fa menzione ne La verità sul codice Da Vinci.
In lingua inglese con sottotitoli in italiano.
(La verità sul codice Da Vinci) Regia: David Carr e David Comptois; produzione: Frankie Glass, Beantown Production per TLC; produttore esecutivo per Discovery Channel: Mattew Gould; origine: USA, 2006; distribuzione dvd: Dolmen Home Video Srl; _ formato video: 4/3 1.33:1; audio: italiano/inglese Dolby Digital 2.0; sottotitoli: italiano/italiano per non udenti.
Extra 1) Documentario: (Alla ricerca del segreto di Leonardo)
