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Faust

Pubblicato il 26 ottobre 2011 da Sila Berruti
VOTO:


Faust

Quello del Faust è uno degli archetipi più complessi, articolati e stratificati della storia della cultura occidentale. Mito, leggenda, racconto popolare, romanzo, opera teatrale e poi film, Faust è da sempre riferimento per artisti di tutto il mondo e di tutte le epoche.
Aleksandr Nikolaevič Sokurov non si sottrae al fascino incantatore di questa vicenda che fa leva sulla brama di conoscenza: desiderio più bruciante, peccato originale, fonte di dannazione eterna.
Una brama antica che ha la sua origine nella mela colta da Eva; una smania di sapere ciò che dovrebbe rimanere nascosto, che guida l’uomo verso imprese disperate, che conduce Odisseo in un viaggio senza fine e che condanna Faust alla dannazione eterna.

Il Faust di Sokurov è la summa di tutto questo e molto altro ancora. Un viaggio immaginario attraverso il mito, la leggenda e la fiaba. Una raccolta non catalogabile di elementi trafugati dalla storia di ognuno di noi, comuni a tutti perché emblemi di quell’inconscio collettivo che ci rende figli della stessa umanità. Un film così complesso da lasciare scioccati, storditi e sbalorditi di fronte alla capacità del maestro russo di gestire gli elementi, di organizzare la messa in scena e di non perdersi, come noi, nel malefico piano di Mefistofele.
La prima volta che guardi Faust puoi solo vederlo, lasciare che lo sguardo si perda nella ricchezza delle immagini, nella poesia del racconto nel potere stesso di questo che possiamo definire, senza nessun timore di essere smentiti, un capolavoro.
Nel Faust Sokurov, il maestro dell’essenzialità, il regista capace di raccontare qualsiasi cosa con maniacale parsimonia di parole e immagini, si abbandona ad un accumulo di suoni, colori, rumori, simbolismi e livelli di lettura creando un film fitto di elementi essenziali, che non può essere compreso ad una prima visione.
Per ora possiamo solo abbandonarci al suo fascino, alla magia, alla bravura degli attori ed accettare questa come un’esperienza dello spirito senza sapere cosa succeda esattamente nella nostra mente.
L’opera di Sokurov è l’esperienza cinematografica per eccellenza, il lungo viaggio nel tempo e nello spazio, che lo spettatore accetta senza condizioni mettendo se stesso nelle sapienti mani del regista. Dopo, quando le luci della sala si accenderanno, alcune cose potrebbero apparire diverse, i dettagli, i piccoli elementi dello spazio che ci circonda, potrebbero venire illuminati da una luce differente. Non possiamo che arrenderci a tutto questo, aspettare di poter vedere Faust ancora una volta e poi un’altra, con la certezza che ci apparirà sempre differente e con l’amara consapevolezza di non potere mai, con il solo uso della ragione, arrivare a comprenderlo nella sua piena complessità.


CAST & CREDITS

(Faust) Regia: Aleksandr Sokurov; soggetto: dalla tragedia omonima di Johann Wolfgang fon Goethe e Yuri Arabov; sceneggiatura: Aleksandr Sokurov e Marina Koreneva; fotografia: Bruno Delbonnel; montaggio: Jörg Hauschild ; musica: Andrey Sigle; scenografia: Yelena Zhukova; costumi: Lidia Krukova; interpreti: Johannes Zeiler (Faust), Anton Adasinsky (Strozzino), Isolda Dychauk (Margarete), Georg Friedrich (Wagner), Hanna Schygulla (Moglie dello strozzino), Antje Lewald (Madre di Gretchen), Florian Brückner (Valentin), Sigurður Skúlason (Padre di Faust), Joel Kirby (Padre Philippe), Eva-Maria Kurz (Iduberga), Maxim Mehmet (Amico di Valentin), Antoine Monot Jr. (Frate), Katrin Filzen (Cameriera di Margaret), David Jonsson (Ragazzo greco); produzione: ANDREY SIGLE PER PROLINE FILM; origine: Russia; durata: 134’


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