X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



Fine pena mai

Pubblicato il 8 marzo 2008 da Gaetano Maiorino


Fine pena mai

Sulle strade del Salento inaridite dal sole che picchia forte, corre una Maserati rossa. I giovani alla guida vanno veloci, sempre di più, vogliono godersi la loro “vita al massimo”. Ma il massimo è, come noto, un picco di una curva che per sua natura è destinata a tornare verso il basso, è la punta di una parabola, il punto più alto di un’onda che poi si infrange sulla riva del mare. Con il sole cocente, è proprio il mare, silenzioso osservatore, che completa il paesaggio di questa terra selvaggia e colorata che è la provincia di Lecce, una zona piena di piccoli paesi, luoghi quieti, silenziosi, che alla fine degli anni ’70 vengono risvegliati dal loro torpore, dall’esplosione di una ondata criminale senza precedenti. A raccontare in prima persona questa storia di violenza, droga, ricchezza materiale e bassezza morale, è Antonio Perrone, ex-esponente della Sacra Corona Unita, la quarta mafia, quella più silenziosa, quella di cui si parla meno. La Puglia a cavallo tra anni ’70 e anni ’80 è teatro dell’ascesa di questo piccolo boss di provincia che, con gli agganci giusti, arriva a vivere poco più di un anno “al massimo” prima di crollare al suolo e finire in una cella di isolamento da cui ancora non è uscito. Fine pena mai è infatti una storia vera scritta dall’uomo durante il suo periodo passato in carcere all’Asinara, iniziato nel 1992 con l’approvazione della legge 41 bis, che regola la detenzione in regime di massima sicurezza, e non ancora terminato.

Molto intenso l’incipit della pellicola diretta da Davide Barletti e Lorenzo Conte: la macchina da presa vaga per i corridoi vuoti del penitenziario e la voce off del protagonista narra le sue vicende con tono sommesso, a tratti commosso, ma sempre deciso, mai pentito. Un’inquadratura sul mare segna il passaggio dal presente al passato e l’inizio vero e proprio del film. Il lungo flashback ci riporta indietro negli anni e mostra come Perrone sia riuscito in pochissimo tempo a diventare una sorta di piccolo re nel Salento, un Tony Montana di provincia, circondato dalla “peggio gioventù” del luogo, e affiancato dalla moglie Daniela in ogni sua azione criminale. Il ritmo in tutta la prima parte del film è serrato con il susseguirsi rapido delle avventure criminose di Perrone e soci, interrotto solo a tratti da qualche intensa parentesi del rapporto tra l’uomo e sua moglie. Pian piano però si rientra negli stereotipi del gangster movie con il protagonista sull’orlo di una prevista crisi esistenziale, tormentato dalla sorte che potrà subire la sua famiglia una volta avvenuta la sua cattura. Fine pena mai vuole raccontare il dolore che Perrone prova in galera per non aver mantenuto la promessa fatta alla moglie di non abbandonarla mai, ma imbocca una strada che non conduce a una reale empatia con il personaggio e quindi non raggiunge in pieno il suo scopo. Claudio Santamaria è perfetto nell’interpretazione del protagonista, confermando di essere diventato uno degli attori più bravi della sua generazione, e in generale tutto il cast offre una performance decisamente più che discreta. Tuttavia Perrone non riesce a raccontare il suo “romanzo criminale Salentino” e alla lunga stanca, diventando purtroppo ripetitivo e prevedibile.


(Fine pena mai) Regia: Davide Barletti e Lorenzo Conte; soggetto: Antonio Perrone, Massimliano Di Mino, Pierpaolo Di Mino, Marco Saura, Davide Barletti; sceneggiatura: Massimiliano Di Mino, Pierpaolo Di Mino, Marco Saura; fotografia: Alberto Iannuzzi; montaggio: Roberto Missiroli, Paolo Petrucci; musiche: Brutopop, Antongiulio Galeandro; scenografia: Sabrina Balestra; costumi: Fiamma Benvignati e aLlegra Mori Ubaldini; interpreti: Claudio Santamaria (Antonio Perrone), Valentina Cervi (Daniela Perrone); produzione: Classic, Paradis Film, Verdeoro, con il contributo del MIBAC; distribuzione: Mikado; origine: Italia 2008; durata: 90’; web info: www.mikado.it


Enregistrer au format PDF