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Focaccia blues

Pubblicato il 10 luglio 2009 da Federica Bianchi


Focaccia blues

Il miracolo italiano se non è opera di qualche santa entità non può che avvenire su un versante per cui l’Italia è conosciuta, imitata ed invidiata: la cucina. Che cos’hanno in comune un seriale panino americano ed un’italianissima focaccia unica nel suo genere? Una piccola cittadina pugliese, Altamura, famosa in tutto il mondo per la produzione locale di pane e focaccia. Ecco che comincia a delinearsi l’universo variopinto di Focaccia Blues, una deliziosa docu-fiction che ha l’obiettivo di rappresentare, e non solo narrare, il piccolo miracolo a cui un panificio centenario ha dato vita riuscendo ad abbattere il mondiale colosso del fast food Mc Donald’s. Ovviamente è una storia che ha dell’incredibile, perchè alle soglie del 2008 (periodo in cui avvennero realmente i fatti) in un mondo in piena globalizzazione in cui trovare un distributore di Coca-cola nel deserto è più semplice che trovare un taxi a New York, in cui il fast prevale sullo slow, le piccole ed umili esistenze dei personaggi, o meglio, degli altamurani che man mano si offrono alla macchina da presa non hanno ceduto al diavolo tentatore rimanendo fedeli ai sapori della propria tradizione, in un discorso qualitativo comunicato non solo attraverso le parole, ma anche attraverso i gesti, i colori e la passione di intere esistenze. Il regista Nico Cirasola sceglie l’alternanza di realtà e finzione, intromettendo nel flusso dialettale dei veri altamurani intenti ad esprimere le virtù del proprio mestiere, una piccola storia d’amore tra il fruttivendolo di Altamura e Rosa, la sua cliente assidua di cui apprezza la "genuina abbondanza"-per rimanere in tema- ostacolata però da un rozzo playboy di nome Manuel che alla fine si rivelerà appassito come il suo gusto e guasto come la sua appariscente macchina gialla. Ovviamente non a caso tornano figurativamente i simboli dei protagonisti reali della storia: la grande M e il giallo accecante da una parte, i sapori della terra, la focaccia e la genuinità dall’altra. A condire il tutto un divertente teatrino tra due pugliesi doc, Lino Banfi e Renzo Arbore che accendono l’antica rivalità tra Foggia e Bari a colpi di battute; altro cammeo è quello del Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, che appare all’interno di un cinema citando Totò a colori. L’atmosfera generale dipinge quel provincialismo italiano attaccato alla propria tradizione, terre in cui i mestieri si tramandano ancora di padre in figlio e la vita è a misura d’uomo; lì il Mc Donald’s non può che offrire al massimo un pò di refrigerio a un gruppetto d’anziani assillati dall’afa che però hanno poi trovato miglior collocazione all’interno di una banca. Ironia del destino, potere della storia.


(Focaccia Blues); regia: Nico Cirasola; sceneggiatura: Nico Cirasola, Alessia Lapore; interpreti: Dante Marmone (Dante), Luca Cirasola (Manuel), Tiziana Schiavarelli (Rosa), Lino Banfi, Renzo Arbore, Michele Placido (il proiezionista), Eric Jozsef (il giornalista), Rita Del Piano (bigliettaia); musica: Sandro Corsi, Pino Genco ; produzione: Bunker Lab; distribuzione: Pablo Bunker Lab; origine: Italia,2009; durata: 78’.


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