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Francesco Nuti... e vengo da lontano - Roma 2010 - Evento Speciale

Pubblicato il 5 novembre 2010 da Donato Guida


Francesco Nuti... e vengo da lontano - Roma 2010 - Evento Speciale

Per fortuna è ritornato. Per troppo tempo Francesco Nuti è rimasto fuori dagli schemi celebrativi del cinema, anche se vi era entrato come uno dei più promettenti registi e attori negli anni ’80. Come attore è stato anche vincitore del David di Donatello e del Nastro d’Argento per la sua interpretazioni nel bel film Io, Chiara e lo scuro (1982) di Maurizio Ponzi. Come regista ha realizzato opere lodevoli, tra cui quel Casablanca, Casablanca (1985), sua opera prima, che gli è valso il premio come miglior regista esordiente al Festival Internazionale del Cinema di San Sebastiàn (nonché il secondo David di Donatello per la miglior intrepretazione).
Poi, però, dopo la batosta ricevuta al seguito del film OcchioPinocchio (1994) al quale teneva particolarmente e che non ha ottenuto il successo desiderato, Nuti cade in una profonda depressione che, purtroppo, si rispecchia anche nelle sue opere successive, come, ad esempio, Il signor Quindicipalle (1998), Io amo Andrea (2000) e Caruso, zero in condotta (2001). Una depressione che, purtroppo, l’autore-attore decide di curare nel modo peggiore possibile, ovvero con l’alcol.
Il baratro lo risucchia, il silenzio lo circonda, gli amici lo abbandonano e l’attore tenta il suicidio: nel 2006, poco tempo prima del suo ritorno dietro la macchina da presa, a causa di un incidente domestico, entra in coma per via di un ematoma cranico. La riabilitazione è lunga e dolorosa e, purtroppo, a causa delle problematiche che coinvolgono l’ambiente dello spettacolo, ancora una volta Nuti è dimenticato.
Per fortuna, quasi improvvisamente, così come un lampo a ciel sereno, il Festival di Roma decide di omaggiarlo, grazie al documentario di Mario Canale (non nuovo alla riabilitazioni di grandi protagonisti del cinema, così com’è stato per Marco Ferreri e Gillo Pontecorvo) Francesco Nuti… e vengo da lontano.
L’opera ripercorre la vita, le gioie e le disgrazie dell’attore, grazie all’intervento di molti amici e collaborati (da Carlo Verdone a Ferzan Ozpetek, da Isabella Ferrari a Giuliana De Sio, Ornella Muti e Francesca Neri): la nascita nella sua amata Prato, l’esordio nel mondo dello spettacolo e quello dietro la macchina da presa. Il successo di opere come il già citato Casablanca, Casablanca, Tutta colpa del Paradiso (1985), Caruso Pascoski di padre polacco (1988), Willy Signori e vengo da lontano (1990) e Donne con le gonne (1991). Un documentario che, ovviamente, sottolinea anche le grandi difficoltà subite dall’artista toscano: l’insuccesso a cui fa seguito il diabolico incontro con l’alcol (tanto che nel 2006, durante una sua intervista a Radio 24, gli autori decidono d’interrompere anticipatamente il tutto per vie delle pietose condizioni in cui si ritrova lo stesso Nuti).
Un’opera che però spia anche la vita privata del regista-attore: il suo amore per Anna Maria Malipiero, con la quale si è sposato e dalla quale ha anche divorziato; una donna che però ha fatto a Nuti il regalo più bello, la figlia Ginevra, nata nel 1999: l’unica persona per la quale Nuti ha cercato di reagire e, a quanto pare, sembra che ci sia riuscito realmente.
Per fortuna, si diceva, è tornato: verrebbe da dire proprio “da lontano”. Uno dei più promettenti autori cinematografici che, per colpa della sfortuna, del destino o di un malore personale, ha dovuto fare i conti con il buio. Proprio lui che ci ha sempre abituati alla sua “ironia toscanaccia”, velata sempre da una palese malinconia. Un uomo che, nel bene e nel male, ha avuto il merito di entrare di diritto nella storia del cinema nostrano. E, anche grazie al documentario di Canale, probabilmente riuscirà ad utilizzare un trampolino di lancio per rituffarsi nel mondo che più gli compete.
Lo speriamo tutti, anche perché, così come ha detto lo stesso Nuti, «ha ancora molto da dare al cinema». Noi ci crediamo, anche perché una mente intelligente, scaltra e aperta come la sua non può più permettersi di perdere una sola sfida, che sia contro il destino, la sfortuna o anche se stesso.


CAST & CREDITS

(Francesco Nuti… e vengo da lontano) Regia: Mario Canale; sceneggiatura: Mario Canale, Annarosa Morri; fotografia: Alberto Gianuario; montaggio: Alberto Gianuario; musica: Giovanni Nuti; interpreti: Fancesco Nuti, Giovanni Nuti, Anna Maria Malipiero, Giovanni Veronesi, Gianfranco Piccioli, Carlo Verdone, Leonardo Pieraccioni, Giorgio Panariello, Alessandro Benvenuti, Maurizio Ponzi, Giuliana D Sio, Isabella Ferrari, Ornella Muti, Alessandro Haber, Francesca Neri, Tullio Kezich, Ferza Ozpetek, Anna Nuti; produzione: Orme; origine: Italia; durata: 91’.


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