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Fukushame. Il Giappone Perduto

Pubblicato il 27 ottobre 2012 da Agostino Devastato
VOTO:


Fukushame. Il Giappone Perduto

Siamo nel Settembre 2011, sette mesi dopo i tragici eventi naturali che hanno messo in ginocchio il Giappone. Alessandro Tesei, fotoreporter Italiano intraprende un viaggio che lo porta nelle terre desolate, ormai terre fantasma, situate nel raggio di 20 km dalla centrale nucleare di Fukushima, la No-Go Zone. È proprio il momento della prima scossa di terremoto, ricostruito grazie ad immagini di repertorio e ad un interessante e non banale lavoro di computer grafica, a segnare il punto di partenza di questo agghiacciante e potente viaggio che è Fukushame. Il Giappone Perduto, un docu-movie tutto Italiano ma dal respiro internazionale, prodotto da Teatro Primo Studio.

Tesei arriva a Tokio sette mesi dopo il disastro e si trova in mezzo a 50 mila persone in marcia contro il nucleare, una cosa mai vista in Giappone, ma quello che Fukushame mostra, la vergogna a cui fa riferimento il titolo, è molto più imponente, e per scoprirlo il fotoreporter è dovuto entrare nella zona proibita, area in cui le uniche forme di vita esistenti sono i numerosi animali, abbandonati alla radioattività e alla morte. Grazie all’aiuto del gruppo animalista “Animal Forest”, Tesei si introduce per 4 ore nell’area fantasma creata dal governo Nipponico, catturando immagini agghiaccianti. Teschi di animali, carcasse, diecimila cani in agonia e tanta radioattività ovunque. Il viaggio di avvicinamento del gruppo alla centrale nucleare è scandito dall’inesorabile e sempre più intenso beep del contatore Geiger, che rileva il livello delle radiazioni. L’occhio del reporter è avido di fronte a tanta desolazione e più ci si avvicina alla centrale più la salute del gruppo è messa in pericolo. “Tempo scaduto”, non fa che ripetere queste due parole uno dei membri dell’equipaggio, quando vede che il suo contatore Geiger segna un valore insostenibile. Il ritorno verso l’esterno della zona proibita è raccontato come se fosse un’adrenalinica fuga da un inferno radioattivo, con diavoli pronti ad inseguire il gruppo, e il contatore geiger come inesorabile commento sonoro.

La vergogna che Fukushame mette sotto gli occhi di tutti è l’incredibile menzogna portata avanti dal governo Giapponese, che ha alzato di 20 volte il limite di esposizione alle radiazioni, per risarcire meno famiglie. La Tepco, società che gestisce la centrale nucleare, ha liquidato la popolazione con cifre irrisorie “per chiudere al più presto la questione”, è quanto denuncia il sindaco di Minamisoma, città fantasma all’interno della No-Go Zone. Grazie anche al contributo di Pio D’Emilia (Sky Tg 24), che ha intervistato l’ex premier Naolo Kan, al suggestivo ed efficace lavoro di post-produzione del video artista Matteo Gagliardi (straordinari i suoi titoli di testa e non solo), alle penetranti fotografie di Pierpaolo Mittica, e alla disturbante (e per questo efficace) colonna sonora firmata da Otolab, Giulio D’agostino e CQFP, Alessandro Tesei riesce a creare un potente e drammatico documentario, narrato con un linguaggio ora semplice ed efficace, quando spiega nel dettaglio cosa è la radioattività e l’entità dei suoi effetti, ora adrenalinico, coinvolgente ed incalzante quando ci racconta la sua discesa negli inferi, da cui esce testimone di una vergogna che potrebbe interessare l’intero pianeta.


(Fukushame. Il Giappone Perduto); Regia:Alessandro Tesei; sceneggiatura: Matteo Gagliardi, Alessandro Tesei; fotografia: Pierpaolo Mittica; montaggio: Matteo Gagliardi; musica:Otolab, Giulio D’agostino, CQFP; produzione: Teatro Primo Studio; distribuzione:Giometti; origine:Italia, 2012; durata: 65’; webinfo: Sito Ufficiale


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