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GARPASTUM

Pubblicato il 16 ottobre 2005 da Matteo Botrugno


GARPASTUM

"E’ un film (...) sull’intellighenza russa, sull’egoismo giovanile, e più in generale, sulla fine e sulla nascita di due epoche storiche". Con queste parole Alexey German jr. spiega le tematiche di Garpastum riassumendo in poche righe un lavoro profondamente russo nello stile e nelle tematiche. In Garpastum (dal latino ’harpastum’, antico gioco del pallone) viene narrata una storia ambientata agli inizi della prima guerra mondiale, che vede come protagonisti quattro ragazzi uniti dal gioco del calcio e da un sogno: mettere da parte i soldi guadagnati scommettendo su partite improvvisate in strada per poi poter comprare un terreno da trasformare in campo da gioco. I lunghissimi piano-sequenza e una strepitosa fotografia dai colori sbiaditi e tinte seppia tipiche delle foto invecchiate, rendono il lavoro tecnicamente impeccabile. Il regista è capace di conferire anche a tutti i personaggi, sia ai due bellocci (e bravi) protagonisti quindi, ma anche ai comprimari, intensità e profondità, riuscendo ad integrarli nel modo giusto tra ambiente circostante (come spesso accade nel cinema russo) e periodo storico. Garpastum è una storia di cambiamenti radicali, in cui la Russia, entrando in guerra, sancisce definitivamente il passaggio dal XIX al XX secolo. Ma il film, che tocca solo marginalmente il tema della guerra (tant’è che non vengono mostrate immagini del conflitto), tratta piuttosto di sogni giovanili che nascono e che si infrangono, dei primi passi verso la scoperta dell’amore e del sesso, e soprattutto di speranza per il futuro nell’emblematico finale in cui i due fratelli si ritrovano e iniziano a giocare a calcio. Di per sé la storia non è il massimo dell’originalità perché il cinema spesso ha trattato storie d’amore tra un ragazzo e una donna matura, o sogni giovanili infranti dalla violenza cieca della guerra, ed anche la trovata della morte di uno dei personaggi non è una trovata geniale. L’originalità di Garpastum, film comunque affascinante, risiede nel modo in cui vengono rappresentate le partite di calcio: infatti non sono mostrati stadi o grandi giocatori, ma solo giovani che giocano con palloni e attrezzature spesso di fortuna e praticamente senza rispettare le regole del gioco. Il calcio da strada dunque, un modo anomalo di portare sul grande schermo questo sport come sarebbe riuscito a fare solo un russo, cui possiamo perdonare di aver tollerato piccole incongruenze storico-calcistiche (Andrej, il protagonista, accenna a volte movimenti alla Ronaldo). Il lavoro si presenta comunque buono e non privo di speranze di un discreto successo commerciale.

[Settembre 2005]

Cast & Credits:

Regia: Aleksey German jr.; sceneggiatura: Oleg Antonov, Alexander Vaynshteyn, Aleksey German jr.; fotografia: Oleg Lukichov; montaggio: Ivan Lebedev; musica: Igor Vdovin; interpreti: Evgeny Pronin, Danila Kozlovsky, Dmitry Vladimirov, Alexander Bykovsky; produzione: V.K- KAMPANI.


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