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Get Low - TFF 2009 - Concorso

Pubblicato il 14 novembre 2009 da Gaetano Maiorino


Get Low - TFF 2009 - Concorso

È decisamente un paese per vecchi quello da cui quarant’anni fa Felix Bush (Robert Duvall) si è isolato per vivere da eremita nella sua casa tra i boschi. Un paese tra le foreste del Tennessee, dove si respira memoria dietro ogni angolo e dentro ogni casa, tra la polvere della strada sterrata e i soprammobili antichi. Ancor di più se ne respira quando Felix decide di tornare. Ormai vecchio e provato da quattro decadi di esilio volontario, è diventato una leggenda, un fantasma, per alcuni un demonio. La sua storia è ai più sconosciuta, ma su di lui ci sono storie di tutti i tipi. Il suo ritorno è dovuto alla consapevolezza dell’approssimarsi della morte. Molto avanti negli anni, Felix decide di organizzare il proprio funerale mentre è ancora in vita, di parteciparvi e di invitare chiunque abbia da raccontare qualcosa su di lui. Per la “festa” si rivolge a Frank (Bill Murray) e Buddy, titolare e giovane impiegato della ditta di pompe funebri del paese.
Il suo ritorno è di poco successivo a quello di Mattie, sua fidanzata in gioventù di nuovo in paese dopo aver perso il marito, alla quale Felix sembra pronto a confessare un segreto che lo tormenta, motivo per cui è andato via. È un racconto sul senso di colpa, sul desiderio e la necessità di espiazione, sulla vecchiaia e la morte quella che Aaron Schneider presenta nel suo lungometraggio d’esordio. Una natura quasi incontaminata fa da sfondo alla vicenda umana, una natura appena intaccata dagli insediamenti dei primi anni ’30 nello stato del middle east americano. _Il rischio di fare del facile buonismo sulla redenzione di un uomo malvagio in punto di morte, è all’inizio evitato grazie al mistero che avvolge Felix. Nessuno sa bene cosa abbia fatto di tanto terribile per essere così malvoluto, ma il pregiudizio di tutti, anche di chi quaranta anni prima ancora non era nato, è più forte della ragione. Temuto più che odiato, evitato più che tenuto a distanza, il vecchio è una sorta di orco minaccioso, cinico, disabituato a trattare con la gente e sempre in compagnia del suo fucile.
L’ironia con cui la narrazione si evolve alleggerisce i toni drammatici e fa oscillare continuamente il film tra il thriller e la commedia, con ottimi risultati. I dialoghi tra i due mostri sacri Duvall e Murray sono alcune delle parti più godibili della pellicola: sguardi divertiti al cospetto di situazioni surreali, battute brillanti, scontri verbali più violenti e dolorosi di un pugno in pieno viso. Il meglio che ci si può aspettare da due attori di questo calibro. Inoltre, la scelta di Schneider di raccontare Felix ricostruendo la sua vita per mezzo delle storie reali o inventate sul suo conto, è uno spunto interessante per comprendere anche l’elaborazione di un carattere, per capire come una persona diventa personaggio. È un processo creativo mascherato, un tentativo di far dire al film qualcosa sul suo protagonista senza far calare dall’alto la sua personalità, senza delineare i suoi tratti in maniera chiara, usando un espediente narrativo per dare spessore, identità. Per tre quarti Get Low appassiona e intriga, diverte e fa pensare. Un po’ di delusione arriva soltanto nel finale. Una conclusione banale dovuta a un eccesso di retorica che rovina purtroppo l’atmosfera di mistero e ambiguità che tiene alta la tensione per novanta minuti. Felix diventa un uomo che chiede perdono, che riesce finalmente a comunicare, che se ne va all’altro mondo con la coscienza sollevata dalla confessione. Troppo semplice, per un personaggio così complesso e problematico come era stato fino a quel punto. Il paese che si ritrova tutto unito per il party del finto funerale, invece di diventare protagonista, di prendere la parola e gridare il suo disprezzo o il suo perdono, resta tristemente in silenzio. L’innocenza distrugge ciò che la colpa aveva così ben costruito e lascia a chi guarda un senso di insoddifazione per un film che poteva essere un vero capolavoro.


CAST & CREDITS

(Get Low); Regia: Aaron Schneider; sceneggiatura: Chris Provenzano, C.Gaby Mitchell, Aaron Schneider; fotografia: David Boyd; montaggio: Aaron Schneider; musica: Jan A.P. Kaczmarek; interpreti: Robert Duvall (Felix Bush), Bill Murray (Frank Quinn), Sissy Spacek (Mattie), Lucas Black (Buddy); produzione: Zanuck Independent, David Gundlach Production, Lara Enterprises, TVN; distribuzione: Sony Pictures Classics; origine: USA, 2009; durata: 100’.


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