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Giochi d’estate

Pubblicato il 27 agosto 2011 da Giampiero FrancescaSofia Bonicalzi


Giochi d'estate

Si può vivere senza provare emozioni? Si può davvero esistere sollevandosi completamente da ogni patimento o gioia umana? Secondo Nic, protagonista del delicato Giochi d’estate di Rolando Colla, si, “Basta pensare di essere qualcun altro”. Non un brivido sfiora infatti la pelle del ragazzo, impassibile davanti al dolore di una bruciatura di sigaretta tanto quanto di fronte alle violenza del padre. Quella di Nic è però solo una dolorosa e triste difesa, una barriera da infrangere per diventare adulti.

Ognuno di noi, sin da piccolo, costruisce le proprie difese per proteggersi dal mondo e dalle sue ingiustizie. C’è chi fa della brutalità e dalla rabbia la propria sferzante reazione o chi, forse proprio perché circondato dalla violenza, si trincera nella più profonda atarassia. In questo le storie di Vincenzo e Nic, padre e figlio protagonisti di Giochi d’estate, possono apparire quantomai vere e universali. L’impotenza del genitore e la forza d’animo del ragazzo sono infatti lo specchio dello stesso malessere, della stessa incapacità di affrontare la vita. Una condizione certo drammatica che non deve però suonare come una condanna. Basta infatti un semplice incontro, una vacanza banale, un vicino di tenda in campeggio a ridare fiducia e speranza anche all’animo più sconsolato. Così potrebbe essere sufficiente un gesto di affetto di una moglie ferita, pronta a pulire con mani amorevoli le spalle sporche di fango del marito, per ridare fiducia a Vincenzo. Così basterà certamente a Nic l’amore giovane e improvviso di Marie. Un sentimento nuovo e inaspettato capace infondere, per la prima volta nel cuore del ragazzo, la prospettiva di un futuro migliore. Le lenta, silenziosa carezza, della giovane non può infatti che far breccia nel cuore di Nic, confondendo le goccie d’acqua fredda dei suoi capelli con le prime calde lacrime del ragazzo. Un gesto semplice, in grado di cambierà la vita di Nic, che, per usare le parole del regista Rolando Colla, “sente la vita che lo attraversa e accetta questo sentimento”.

Sta forse proprio qui, nell’accettare e nell’accettarsi, la chiave di volta di Giochi d’estate, pellicola profonda e sentita che rimane però quasi sempre sulla superficie, senza emozionare davvero. Se si esclude infatti la bella scena che accompagna il pianto di Nic la pellicola non sembra mai dare sufficiente respiro ai temi universali narrati. Troppo macchinosi e prevedibili i personaggi in scena non appaiono partecipi del pathos e della sofferenza che li circonda, trasformando anche le scelte più radicali in momenti di apparente normalità.


CAST & CREDITS

(Summer games) Regia: Rolando Colla ; sceneggiatura: Rolando Colla, Roberto Scarpetti, Olivier Lorelle, Pilar Anguita Mac-Kay; fotografia: Lorenz Merz ; montaggio: Rolando Cola, Didier Ranz; musica: Bernd Schurer; interpreti: Armando Condolucci (Nic), Fiorella Campanella (Marie), Alessia Barela (Adriana), Antonio Merone (Vincenzo); produzione: Peacock Film, Classic srl; origine:Italia, Svizzera; durata:101’.


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