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Glossario soap A-E

Pubblicato il 28 giugno 2003 da Alessandro Izzi


Glossario soap A-E

A: Actor studios Gli attori sono portati alla massima immedesimazione da una serie di trucchi altamente raccomandati nel metodo Stanislawsky. Per scene tristi basta pensare alla morte del proprio gatto (quando si era bambini) mentre una mistura di cipolla e fuliggine spruzzata negli occhi soccorrerà l’attore nel momento clou del primissimo piano che chiude la sequenza. Per le scene allegre e divertenti (generalmente riprese a mezzobusto) non vengono inquadrati i clown fuori scena che cercano di far ridere gli attori. Le scene corali con molti personaggi in scena vengono riprese, all’insaputa degli attori, nelle pause pranzo, per favorire un certo qual realismo. I dialoghi si mantengono nelle categorie dell’ovvio per favorire la rapida memorizzazione dei testi dai parte di attori che recitano 10 pagine di sceneggiatura al giorno per sei giorni la settimana. L’improvvisazione è incoraggiata se non eccede i limiti dell’inquadratura. Banditi come peste studi sulle motivazioni dei personaggi: semplicemente non ne hanno.

B: Bambini Si distinguono in due categorie: gli upper class e i proletari. Questi ultimi non compaiono quasi mai in scena e limitano la loro presenza ad un continuo pianto disperato e malaticcio. Mentre la madre tenta di preparar loro un misero brodino in una povera cucina unta e bisunta (la cucina è di cartone, le macchie sono di tintura), loro piangono. Mentre il padre affonda il capo nelle mani perché non riesce a trovar lavoro, loro singhiozzano. Mentre gli inquilini del piano di sopra litigano, loro gridano al mondo che vogliono la pappa, ma sono troppi malati per mangiarla (straziante musica di sottofondo e Amen). Pulitisi le coscienze nella rappresentazione realistica del mondo dei poveri, gli autori delle soap possono poi passare a presentarci i classici figli dei ricchi. La loro virtù è il silenzio, la loro azione il catatonismo. Fateci caso: nelle soap quando una tata deposita un bambino ricco nei pressi del genitore indaffarato... là dove lo pianta, lì lo ritrova! Questi bambini non piangono, non urlano, non hanno battute, solo devono limitarsi ad essere in scena mentre gli attori adulti li sballottano, li coccolano, li rigirano. Non sono bambolotti (non sempre), ma pargoli sotto qualche droga.

C: Consigli per gli acquisti. Nate come forme espanse di spot pubblicitari (di detersivi, da cui il loro nome), le soap non perdono mai la forma di pura e semplice cornice per una serie più o meno ispirata di spot pubblicitari. I programmatori dei palinsesti prevedono con calcolata abilità i momenti in cui interrompere l’ondata perenne di reclames per introdurre cinque minuti (non oltre) di telenovela. Gli sceneggiatori delle soap tentano a loro volta di portare alle reti televisive delle puntate già abbondantemente frammentarie e tentano di facilitare il passaggio dal programma allo spot con argute dissolvenze su nero studiate all’uopo. Qui in Italia pare che la pratica della dissolvenza su nero non sia stata compresa fino in fondo sicchè gli spot vengono inseriti secondo la mai troppo celebrata pratica del come viene viene ingenerando inaspettati effetti comici nella fruizione.

D: Dialoghi Nella sua forma più pura il dialogo di una soap è strutturato nella logica del duetto pseudo opersitico. Le rare scene corali sono, infatti, solo dei duetti arricchiti da personaggi di contorno che non hanno assolutamente niente da dire (il che significa che aprono spesso bocca e danno fiato alle trombe dell’ovvio). I duetti, in genere, si distinguono in duetti drammatici (liti furiose tra due cattivi che discutono su chi è veramente cattivo), duetti d’amore (il trionfo dei baci perugina come unica fonte d’ispirazione) e, infine in duetti monologanti. Quest’ultima categoria ammette due possibili strutture: nella prima il personaggio è solo in scena e parla con se stesso immaginando cosa gli risponderebbe qualcun altro, nella seconda il personaggio monologa con un altro personaggio meglio noto come L’inutile confidente che ha solo la funzione di porgere battute concluse da un punto interrogativo che invitino l’altro alla risposta più lunga possibile.

E: Erotismo Legato ai limiti di un senso del pudore tipicamente americano, l’erotismo si esplica nelle soap in forme estremamente ellittiche la cui dinamica è sottolineata dal ricorso ossessivo di una figura retorica come la dissolvenza incrociata. Restano dei limiti invalicabili: 1) non è possibile mostrare un amplesso (ovviamente mimato) nella sua interezza 2) ogni sequenza di sesso deve aver luogo in camere totalmente illuminate o dal fuoco del camino o da un numero incalcolabile di candele profumate 3) ogni sequenza di sesso deve culminare con un dettaglio delle suddette fiamme (quelle del camino o, più modestamente quelle di un paio di candele) 4) le effusioni degli attori non devono spingersi più in là di un gruppo di baci appassionati 5) sono inquadrabili dettagli delle mani degli attori mentre scorrono solo schiena o ventre del/della partener 6). Sono assolutamente proibiti: 1) mostrare affettuosità tra due persone dello stesso sesso (ammesse solo sporadiche e molto soft parentesi saffiche) 2) rappresentazioni realistiche di puro e semplice sesso tra due coniugi (quello che si fa per dovere, insomma) 3) allusioni a sesso consumato in posizioni diverse da quella canonica.

[giugno 2003]


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