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Glossario soap V-Z

Pubblicato il 28 giugno 2003 da Alessandro Izzi


Glossario soap V-Z

V: velocità Nessuno dovrebbe essere sprovvisto di questa che è considerata, a ragione, la Massima Dote per ogni realizzatore di Soap. Per questo ad ogni nuova firma di contratto per l’assunzione di personale si obbliga il contraente a visionare per centoventi volte di seguito tutti i cartoni animati di Speedy Gonzales. Se, entrando in uno studio dove si sta girando un episodio di Beautiful, avete l’impressione di essere capitati in un universo di celluloide che, invece di scorrere ai normali 24 fotogrammi al secondo, avanza a dieci, non ne siate sorpresi. Da nessun altra parte, infatti, c’è l’obbligo di girare quasi mezz’ora di riprese in una sola giornata. La strana sensazione che si accompagnerà al vostro tour (per nulla paragonabile a quella comunque frenetica di uno studio cinematografico) scomparirà non appena andrete a guardare il risultato di quelle riprese in televisione, dove tutto vi apparirà oltremodo lento.

W: Wrestling ottiene il suo maggiore consenso quando femminile. Non si è ancora ben capito perché, ma un match di wrestling tra due donne (amante e moglie di un non meglio precisato broccolo, colleghe di lavoro in disputa per una promozione, o, meglio ancora, rivali per un vestito di pregevole fattura) solleva di colpo la media di ascolto. Calcolando che la stragrande maggioranza del pubblico delle soap è femminile, se ne dovrebbe dedurre che le donne traggono un malsano piacere dal vedere due esponenti del proprio sesso (debole) intente in una lotta all’ultimo sangue. Lo scontro avviene normalmente secondo la seguente modalità: a) scambio di sguardi truci b) reciproco avvicinamento delle parti in causa c) primo scontro d) tentativo di morso e caduta sul pavimento e) rotolamento dei due corpi avvinghiati in uno o, alternativamente, entrambi i sensi f) strappo di capelli con conseguente urlo g) ingresso di un terzo personaggio che ferma lo scontro come un arbitro di boxe h) spolveramento del vestito, rapido controllo della mise, ricomponimento dell’acconciatura, ispezione delle unghie e ennesimo sguardo truce alla volta della rivale. Dissolvenza o stacco di montaggio.

X: xenofobia Complesso psicologico di cui pare soffrano un po’ tutte le soap che non ammettono, se non come palesi infrazioni alla regola, storie d’amore interrazziali. In una soap un uomo di colore può essere al più 1) un dottore (comparsa: diagnostica qualche cancro incurabile e scompare dalla scena) 2) un poliziotto (comparsa: bussa ad una porta, chiede con cortesia: Va tutto bene, abbiamo avuto una segnalazione... e la porta gli viene sbattuta in faccia con cortesia mentre ha ancora la mano, in cenno di saluto, sulla fronte sotto la visiera del berretto), 3) uno spacciatore (comparsa: porta sulla cattiva strada qualche figlio di papà e finisce in carcere). Le donne di colore sono tutte cuoche, se abbastanza grasse, professioniste in carriera (comparse) se magre. Donne ispaniche sono tutte tate o donne delle pulizie, ragazzi ispanici sono tutti figli di tate o donne della pulizia, uomini ispanici sono tutti mariti disoccupati di tate e donne delle pulizie. E se tutti gli eschimesi vivono negli igloo, nondameno tutti i marocchini sono vucumprà (simpatici, però) delle italiche saponette.

Y: yo-yo (effetto di) Non ci avrete mai fatto caso, ma, in una soap, un’ora non è composta da sessanta secondi e un giorno non è mai di ventiquattro ore. Quello che esperiamo come durata in un episodio di una telenovela non deriva tanto dalla soggettività del fruitore (secondo un modello di pensiero che potremo far risalire addirittura a Sant’Agostino), ma da una strana curvatura spazio-temporale che ha preso il bizzarro nome di zona yo-yo. Secondo gli studi di accredetitati esponenti del mondo della fisica, la durata, all’interno di questi strani conglomerati di pixel televisivi, subisce delle oscillazioni che vanno da zero ad infinito. Per questo motivo alle volte un secondo di tempo nella realtà di una soap (tanto potrebbe durare uno sguardo tra due amanti costretti a lasciarsi) può durare, per noi, anche venticinque minuti, mentre dieci anni (tanto il tempo perché un bambino appena nato compia dieci anni) può ridursi, nella nostra percezione, ad un nanosecondo. La zona yo-yo produce, però, anche una strana conseguenza assai simile al deja-vu detta, appunto, effetto yo-yo. Essa ha luogo principalmente intorno a quei veri e propri buchi neri che sono i blocchi pubblicitari e prevede che gli ultimi secondi esperiti in una soap prima dell’inturruzione si ripetano identici dopo la fine della stessa.

Z: zucca vuota (sindrome della) Colpisce chiunque firmi qualsiasi tipo di contratto per la realizzazione di una soap, di una telenovelas o di una saponetta. La maggior parte dei firmatari dei suddetti contratti, soffriva comunque già prima della firma stessa di questa sindrome (sia in fase conclamata che in latenza). Non conosce cure. Allo stato attuale delle conoscenze tutte le persone che sembravano guarite in qualche modo da questa piaga (sempre allo scioglimento del contratto e dopo un periodo di disintossicazione) hanno avuto, presto o tardi, una ricaduta.

[giugno 2003]


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