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Hornblower

Pubblicato il 28 giugno 2003 da Alessandro Izzi


Hornblower

In principio ci fu una serie di romanzi di C. S. Forester che si erano proposti come una tra le letture più edificanti di sempre per gli esponenti varie generazioni di ragazzi in cerca, tra le pagine di libri polverosi, di avventure e di storie di ordinario eroismo e coraggio. Poi venne un discreto film con Gregory Peck (Hornblower, dal nome del personaggio eponimo) in cui l’attore (recentemente scomparso e mai troppo compianto) dimostrava ancora una volta, dopo gli esiti non del tutto soddisfacenti di Moby Dick di John Huston, di non essere perfettamente a proprio agio sul ponte di vecchie imbarcazioni sette-ottocentesche. Ora è la volta della televisione di occuparsi di questo personaggio di quella che non facciamo fatica a considerare una vera e propria saga eroica che si snoda tra gli anni a cavallo tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo e cioè tra la Guerra Franco-Inglese successiva agli esiti illuministici della Rivoluzione Francese e la Guerra d’Indipendenza americana che avrebbe successivamente portato alla formazione del primo nucleo dei futuri Stati Uniti d’America. La storia, di per sé non poco avvincente, narra le vicende di Horatio Hornblower, un aspirante guardia marina britannico che, sfuggendo ad una situazione familiare non particolarmente esaltante, ha la buona ventura di imbarcarsi proprio alla vigilia degli scontri feroci tra la Royal Navy, entro cui milita, e la flotta napoleonica a stento riorganizzatasi dopo il periodo rovente della rivoluzione. Sorta di romanzo di formazione, la miniserie proposta ora in prima visione su Rete 4, ha l’indubbio pregio di sostanziarsi e volersi proporre al proprio pubblico come puro e semplice romanzo d’avventure solo appena più dettagliato e realistico di tante analoghe pagine salgariane. Restano quindi sullo sfondo tutte le contraddizioni sociali che comunque non possono non essere alla base della formazione personale del giovane: dalla caduta della Monarchia francese alla susseguente ventata libertaria e filosofica inneggiante all’uguaglianza tra gli individui che tanto eco era destinata ad avere tra i giovani del periodo, dall’inarrestabile ascesa della classe borghese in tutta Europa, ai primi baluginii di una società (quella inglese) che si avvia verso le prime conquiste della moderna società industriale. Sfondo, dicevamo, ma non inerte ad un racconto che si vuole quanto più articolato e complesso e che trova proprio nella forma del racconto seriale ad episodi la sua più perfetta possibilità di compiuta espressione. La dimensione da Bildungsroman resta, per lo più, comunque, affidata alla sola prima puntata che, articolata secondo i più classici topoi del racconto ottocentesco picaresco e formativo, mette in risalto soprattutto la crescita psicologica del personaggio in relazione alla sua sempre più inarrestabile ascesa professionale. Gli episodi successivi danno invece, maggior risalto alla vena avventurosa del racconto e alla ricostruzione storica assai accurata di ambienti ed eventi. Il regista Andrew Grieve non si pone ambizioni intellettualistiche nel realizzare questa miniserie molto al maschile e concentra tutta la sua attenzione sul racconto che viene restituito, per lo più con un giusto senso del ritmo e del colore. Se c’è, quindi, una cosa che resta nello spettatore alla fine della visione di questo prodotto tutt’altro che disprezzabile, questa è la capacità di proporsi come una sorta di affresco vivace e credibile della vita a bordo di una fregata alla fine del 1700. Anche se la ricostruzione degli ambienti, infatti, tocca spesso punte di pura e semplice preziosità scenografica al sapore di cartapesta, non da meno, nel corso della visione, si percepisce, nella qualità della messa in scena, nella cura del semplice dettaglio, il desiderio autentico di definire uno spaccato di vita quotidiana storicamente attendibile. Un buon prodotto, infine, cui giova un montaggio efficace e uno stuolo di interpreti assai azzeccato.

(Horatio Hornblower); Regia: Andrew Grieve; produzione: Andrew Benson; interpreti: Ioan Grufford, Jamie Bamber, Paul Copley, Sean Gilder, Philip Glenister, Robert Lindasy, Paul McGaan; origine: Gran Bretagna, 1999

messa in onda: da domenica 15 giugno per quattro puntate; orario: 21:00; rete televisiva: Rete 4

[giugno 2003]


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