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I figli di El Topo 1 - Caino [graphic novel]

Pubblicato il 5 novembre 2016 da Antonio Napolitano


I figli di El Topo 1 - Caino [graphic novel]

Nel 1970, a New York, nessuna sala cinematografica, quelle del cinema “normale”, di quel cinema industriale il cui unico scopo è fare molti soldi, ha avuto l’audacia, a causa della sua rara profondità, di proiettare il mio film El Topo. La sua prima, quindi, ha avuto luogo all’Elgin, un cinema pornografico di quartiere. Il suo simpatico proprietario, le cui proiezioni si interrompevano a mezzanotte, si è offerto di ospitare la mia opera a quell’ora tarda nella quale le altre sale della città chiudevano i battenti. E, miracolo!, la sala si riempiva, notte dopo notte. El Topo era diventato un film di culto. Dopo due anni di proiezioni notturne, altri autori presenteranno le loro opere a quell’ora. Così è nato il concetto di cinema a “mezzanotte”…

Incoraggiato dal mio successo, ho scritto e volevo girare la sceneggiatura de I figli di El Topo. Però tutti gli studios di Hollywood, che mi consideravano alla stregua di un extraterrestre, si sono rifiutati. Alcuni produttori, degli aficionados, hanno cercato di aiutarmi, ma il cinema è la più dispendiosa delle arti e nessuno è riuscito a mettere insieme la somma necessaria. Sono trascorsi gli anni, però il mio sogno rimaneva ostinatamente vivo. E un giorno mi sono detto: “Se non posso filmare la mia sceneggiatura, forse posso farne un fumetto”. Ho pazientato qualche altro anno ancora, senza perdere la fiducia, finché, nel 2016, ho incontrato José Ladronn, il disegnatore ideale per realizzare non tanto un normale fumetto quanto “un film disegnato”, nel quale ciascuna pagina è divisa in tre strisce in modo che, come dinanzi a uno schermo, il lettore-spettatore abbia la sensazione di trovarsi in una sala cinematografica.

Il fallimento non esiste, è soltanto un nuovo sentiero da percorrere.

(Alejandro Jodorowsky)

Pubblicato da Panini Comics, arriva in Italia il primo albo della trilogia I figli di El Topo, sequel (a quarantasei anni di distanza) del secondo film di Alejandro Jodorowsky, artista che, come nessun altro, tra cinema e fumetti, sintetizzando culture e linguaggi eterogenei e distanti, si è preso la libertà di interpretare e lasciare il suo particolare imprinting estetico nella contemporaneità.

Sceneggiato dal regista cileno e disegnato da José Ladrönn (già precedentemente insieme per Lacrime d’oro e L’Incal finale), I figli di El Topo rispecchia in pieno la tenacia di un autore che non si dà mai per vinto e che a 87 anni continua nel pieno dell’attività a partorire opere. E, come nei suoi ultimi due film, La danza della realtà (2013) e Poesìa sin fin (2016), anche in questo recente graphic novel ritorna il tema tanto caro a Jodorowsky, quello del rapporto padre/figlio. Sì, perché è nell’albero genealogico che secondo l’artista cileno si nascondono le risposte e le soluzioni a tutti i traumi e ai blocchi dell’essere umano. Quello intergenerazionale è infatti il più drammatico conflitto dell’esistenza umana, tema che affiora da ogni immagine simbolica e metaforica della poetica surrealista di Jodorowsky. Un contenuto che viene racchiuso nel suo stesso stile (per dirla con Brodskij, “l’estetica è madre dell’etica”) rappresentato da un profondo simbolismo che riflette e unisce differenti culture (occidentale, orientale, latinoamericana…) e attualizza il peccato originale nei confronti del Padre(Eterno). I due figli di El Topo, protagonisti della trilogia, si chiamano non a caso proprio Caino e Abele, ovvero hanno lo stesso nome dei due primi figli della Storia e sono diretti discendenti del peccato originale. Sono loro infatti gli attori del primo omicidio della Storia e portatori di quei principi che condizioneranno l’umanità, quali invidia, vendetta, prepotenza. Jodorowsky coniuga questi elementi religiosi nei topos narrativi di genere (nel caso di El Topo, mischia il western con lo slapstick e l’archetipico horror à la Tod Browning) e mette davanti al lettore-spettatore due fratelli che si mostrano su due fronti completamente opposti e complementari. Il primo, Caino, che dà anche il titolo al volume in questione, è il figlio maggiore, quel figlio che è stato abbandonato dal padre all’inizio del film e che riappare poi nella seconda parte per mettere finalmente in atto il desiderio di vendetta nei confronti di El Topo. Il secondo, Abele, è invece il figlio nato dopo la morte del padre, avuto dalla relazione con la nana che gli ha salvato la vita e lo ha accudito. Il primo, identico nelle sembianze al padre visto nella prima parte del film, con barba e capelli lunghi e neri e con l’immancabile cappello nero. Identico invece al padre della seconda parte del film, completamente rasato e in versione monaco buddista, è Abele. Emarginato e assassino Caino, generoso e puro il secondo. Due fratelli che dovranno confrontarsi e incontrarsi in nome dello spirito paterno che non li abbandona e che continua ad aleggiare sulle loro vita, mentre il popolo lo acclama come Santo.

I figli di El Topo è un lavoro molto importante non solo per gli adepti del regista cileno, ma è un’opera dall’accurata messa in scena e realizzazione grazie anche al contributo grafico. Se infatti il graphic novel ha il limite di non poter riprodurre il montaggio distopico e la visione ipertrofica del primo Jodorowsky, le tavole di Ladrönn riescono comunque a rendere bene l’aspetto sintetico e contemplativo del suo simbolismo. Ne viene fuori così un’opera dinamica e scorrevole con un senso meno criptico e più denotativo, grazie anche al lavoro del disegnatore messicano che alterna panoramiche a primi piani e fa spesso ricorso ad inquadrature che vanno dal basso verso l’alto o viceversa. Ladrönn con il suo tratto grafico immortala la profonda espressività degli “attori”, delineandone al meglio i dettagli e senza caricare la scena che viene illuminata con una luce tenue, opaca, che fotografa il contrasto estetico-etico dei due fratelli in attesa dello sviluppo della trilogia, che proseguirà con il secondo volume che avrà questa volta per titolo Abele e che si spera di leggere quanto prima.


Autori: Alejandro Jodorowsky, José Ladrönn
Titolo: I figli di El Topo 1 – Caino
Titolo originale: Les Fils d’El Topo Tome 1 – Caïn
Traduzione: Pier Luigi Gaspa
Editore: Panini Comics
Dati: 64 pp, cartonato
Anno: 2016
Prezzo: 14,90 €
Isbn: 978-88-912-2153-7
webinfo: [Scheda libro sul sito editore con possibilità di acquisto scontato http://www.paninicomics.it/web/gues... ]


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