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I MIGLIORI NANI DELLA NOSTRA VITA

Pubblicato il 11 gennaio 2006 da Edoardo Zaccagnini


I MIGLIORI NANI DELLA NOSTRA VITA

Mancavano in tv da undici anni anche se fanno cinema da venti. E’ un gran bella notizia che su LA7 tornino Daniele Ciprì e Franco Maresco: i due registi palermitani alfieri della “controtelevisione” e di un cinema fuori dagli schemi. La loro comicità si mescola al grottesco e alla satira sociale e politica. I migliori nani della nostra vita, in onda da sabato 14 alle 20.30, racconta con la voce di personaggi onirici e fuori dal comune, la realtà di oggi attraverso gli occhi e le deformazioni dei due cineasti siciliani. Venti puntate di mezz’ora, in prima serata, a testimoniare la scelta di LA7 di proporre un sabato realmente differente e di puntare su programmi diversi, ben capaci di caratterizzare la linea editoriale di questa emittente televisiva. Sfondo di questo nuovo capitolo della saga di Cip. & Mar. è ancora una volta la Sicilia, con i personaggi post-pasoliniani (alcuni dei quali volti storici della loro produzione) che danno vita a gag e situazioni davvero al di fuori di ogni genere: da “Gaetano Bugio”, veloce esecutore di qualsiasi disciplina, al sessuologo “Maurizio Zagra”, sino alla poetessa “Antonietta Scalisi Sonetti” e all’inventore “Eliseo Verso”. I Migliori nani della nostra vita, titolo ripreso da un vecchio progetto della coppia, è un programma che vuole far ridere ma di un sorriso abbinato alla riflessione sociale e culturale a proposito un Paese che, nelle parole degli autori, “si è da tempo avviato verso un declino difficilmente arrestabile. E’ il primo programma anti-internazionale di controtelevisione” - continuano i registi, tenendo fede alla loro vena ironica e sarcastica - “ e con questo intendiamo strappare quanti più italiani sarà possibile dalla melma catodica e dal coma profondo in cui sono stati precipitati da decenni di terrificanti programmi televisivi”. La lunga collaborazione tra Ciprì e Maresco ha inizio nel 1986, ma è nel 1990 che i corti di CinicoTv approdano a Fuori orario di Enrico Grezzi (Raitre) e impongono gli autori a livello nazionale; seguiranno Blob e Avanzi. Del 1995 è il loro primo lungometraggio: Lo zio di Brooklyn, film estremo e radicale che mostra una Palermo periferica e desertificata. Tre anni dopo, con Totò che visse due volte si avventurano in un’impresa ferocemente iconoclasta, che provoca accese polemiche anche per la censura che ne blocca la visione nelle sale. Nel 2002 debuttano in teatro alla Biennale di Venezia con Palermo può attendere, mentre nell’agosto del 2003 presentano il film Il ritorno di Gagliostro alla 60/ma mostra del cinema di Venezia, in concorso nella sezione “controcorrente”. Il loro ultimo lavoro è stato il documentario Come inguaiammo il cinema italiano: delicatissimo e tipicamente ciprimareschiano ritratto dei due grandi comici siciliani Franco Franchi e Ciccio Ingrassia: Anche questo lavoro è stato presentato, e apprezzato, all’edizione 2004 della mostra cinematografica di Venezia. Ciprì e Maresco promettono di mantenere il loro stile e la loro incisività per tutto il corso della trasmissione. Noi lo speriamo e non vediamo l’ora di divertirci.


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