X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



Il Commissario Montalbano (quarta serie)

Pubblicato il 23 ottobre 2002 da Alessandro Izzi


Il Commissario Montalbano (quarta serie)

In principio erano i libri: una serie di piccoli volumi ordinati in una fila rassicurante ed apparentemente inerte. Volumi disposti lì da un qualche commesso di libreria quasi in attesa di un lettore pronto a dar corpo alle immagini in essi descritte attraverso un gioco imperscrutabile di fitte e sottili macchie d’inchiostro sulla pagina bianca e porosa. Sul dorso dei volumi d’un bel giallo canarino sempre e solo lo stesso nome sopra titoli sempre diversi: Andrea Camilleri. Tra le parole cangianti di storie diverse sempre una stessa idea di narrativa semplice e piana (e per questo vincente): una storia robusta ed intrigante, dei personaggi quotidiani ed affascinanti e delle situazioni originali ed inaspettate. Ma la somma finale di tali addendi non sarebbe altro che un solito giallo (anche se robusto) se i vari elementi non venissero sapientemente amalgamati attraverso l’azione di una lingua di splendida invenzione che riscatta, grazie ai suoi originali giri di frase, l’approssimazione che il genere narrativo scelto (il racconto poliziesco, appunto) si porta sempre dietro. Poi venne la televisione che, da sempre a caccia di buone storie da propinare al proprio pubblico, scambiò la maestria dell’autore per una potenziale fonte di facili racconti e decise di dar corpo alle fantasie del geniale scrittore. Adattando i racconti al gusto di un audience televisiva, gli autori impegnati nelle storie non riuscirono a fare del protagonista principale di tanti geniali intrecci di Camilleri, una sorta di italica versione di Jessica Fletcher, e pur epurando in mille modi (fino a farla scomparire del tutto) la ricerca linguistica messa in atto dai romanzi, non riuscì però a piegarli ai tempi rapidi e dolorosi della programmazione di prima serata. Ne vennero fuori dei racconti molto old fashion, volutamente lenti, di quelli che si ha il piacere di leggere/vedere davanti ad un camino acceso, a notte fonda, con un buon bicchiere di brandy, mentre fuori il vento imperversa imitando, con la sua furia, la curiosità del lettore che cerca di anticipare lo scrittore capendo chi è l’assassino e qual’è il motore dell’intreccio romanzesco. Di fronte all’attenzione per i dettagli e nella necessità di seguire la mente del detective nelle sue riflessioni, la televisione fu costretta a seguire una formula quasi senza accorgersene e questa formula risultò vincente al di là delle più rosee aspettative. Grazie anche alla terragna interpretazione che di Montalbano dà l’attore Luca Zingaretti, la fiction italiana ha conosciuto un momento di inaspettata maturità che ha prodotto, dal 1998 ad oggi, un gruppo di episodi che hanno calamitato una grossa fascia di pubblico senza rinunciare alla qualità. Cosa rara in Italia. La quarta serie di piccoli TV movies (quattro questa volta) ha ora, finalmente, visto la luce e verrà trasmessa a partire da lunedì 28 ottobre per quattro settimane consecutive. I racconti da cui questa volta si sono ispirati i realizzatori sono: Il senso del tatto, Gli arancini di Montalbano, L’odore della notte e Gatto e cardellino. Alla regia Alberto Sironi (attivo nel campo della tv fin dalla metà degli anni ’60) che si avvale, come di consueto ormai per Montalbano, di un cast tecnico di primo ordine che garantisce al prodotto quell’eleganza formale che resta uno dei suoi aspetti migliori.

Programmazione: Il commissario Montalbano; Fiction TV in quattro episodi; Regia: Alberto Sironi; Data: da lunedì 28 ottobre, tutti i lunedì; Rete: RAI 1; Orario: 21:00


Enregistrer au format PDF