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IL MONDO ADDOSSO

Pubblicato il 7 febbraio 2007 da Gaetano Maiorino


IL MONDO ADDOSSO

Mohammad Jan parte dall’Afghanistan dopo essere stato dilaniato dalle bombe e sceglie l’Iran. Qui, però, non gli è permesso nemmeno di uscire di casa e allora scappa verso la Turchia. Una volta in Turchia decide di cercare fortuna in Grecia e su un gommone tenta una traversata impossibile. In Grecia viene schedato e messo sulla lista per l’espulsione. Fugge ancora e dopo due giorni chiuso in un camion si ritrova in Germania, ma viene scoperto e rispedito in Grecia. Scappa di nuovo allo stesso modo, due giorni nel rimorchio di un tir e rivede la luce in Francia. Da lì riesce a superare il confine e ad entrare in Italia. Non è la follia a guidare i suoi passi. Molto più spesso è disperazione.
Sono centinaia i giovanissimi clandestini che compiono all’incirca lo stesso tragitto per riuscire a entrare nel nostro paese, quando sono ancora minorenni, alla ricerca di una possibilità. Nonostante la xenofobia dilagante nella penisola, una possibilità viene loro offerta dai centri di recupero per minori.
Costanza Quatriglio segue le vicende di quattro di questi giovanissimi immigrati una volta giunti a Roma. Mohammad Jan, Cosmin, Inga e Josif cercano un lento e difficile reinserimento nella società attraverso la scuola e il lavoro. Non tutti ce la faranno.
Tra gli angoli bui di una città distratta, i quattro protagonisti di questo documentario cercano la loro strada, provano a seguire le proprie passioni, compiono errori e ottengono successi, magari piccolissimi (preparare dei dolci, riuscire a farsi capire in italiano al telefono con un datore di lavoro), ma fondamentali per darsi la carica e l’entusiasmo per andare avanti. La ricerca della felicità non c’entra, non c’è nessun sogno da inseguire: la realtà ha già sbattuto violentemente contro il viso di questi ragazzi. Si leggono sui loro volti, indagati dalla macchina da presa, il dolore e la fatica di un’infanzia mai conosciuta e una giovinezza già superata.
Alla ricerca di un’intimità più che di una vicenda da narrare, Costanza Quatriglio si avvicina a queste storie senza creare commiserazione. Non è invadente, non è patetica, non ostenta la disperazione e la sofferenza, ma lascia parlare la realtà, lascia che siano le immagini a raccontarsi senza bisogno di alzare i toni. Sembra quasi abbracciare, ma senza compassione, le vicende di questi giovani naufraghi che tentano in ogni modo di restare a galla.


(Il mondo addosso) Regia, soggetto e sceneggiatura: Costanza Quatriglio; fotografia: Vladan Radovic; montaggio: Giovanni Ballantini; musiche: Vladimir Denissenkov; produzione: Dream Film, Ila Palma; distribuzione: Dream Film; origine: Italia 2006; durata: 90’


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