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IPOTESI DI REATO

Pubblicato il 10 ottobre 2002 da Alfredo De Giglio


IPOTESI DI REATO

Un incontro per caso, un incidente stradale, cambia irrimediabilmente la vita di due uomini, opposti per colore della pelle, status sociale, vita affettiva. L’incontro/scontro avrà funzione catartica perchè entrambi, alla fine di vicende assolutamente prevedibili e dalla struttura circolare, si accorgeranno dei rispettivi errori e cambieranno rotta alla loro vita.
Ben Affleck, un giovane avvocato di successo, smarrisce, dopo aver tamponato un ex-alcolista nero, una cartellina con una delega che vale milioni di dollari. Jackson la raccoglie, la getta e la riprende (dopo aver testato a sue spese l’importanza di quel documento).
Inizia così una spirale di vendette e ripicche, intorno all’oggetto del contendere, che degenera fino a toccare, molto da vicino, le vite private dei duellanti. Posseduti da una voglia cieca di vendetta, un po’ come nel film di Ridley Scott, o addirittura come ne La guerra dei Roses, i due mettono in risalto l’individualismo/egoismo per perseguire il proprio tornaconto, affettivo o economico che sia.
Infarcito di stereotipi, come sempre più spesso ci succede di vedere (è possibile che i film medi, decenti, siano definitivamente scomparsi a favore di prodotti paratelevisivi fatti in serie?), lo script cerca di sfruttare le dualità bianco/nero, ricco/povero, con quel pizzico di critica alle iniquità della società che non fa mai male, senza uscire dalla pura routine artigianale: alla fine, appianate le loro divergenze,i due saranno amici, anzi più buoni e felici che mai.
E neanche la regia (la stessa di Notting Hill) aiuta questo film ad uscire da una sconsolante sciatteria: mai visti tanti primissimi piani così inutili e contro ogni principio di grammatica filmica: quando poi il faccione inquadrato è quello inespressivo e perennemente attonito di Affleck (ha il dono di affossare ogni film in cui recita), il risultato non migliora affatto.
Per una volta Samuel L. Jackson, sottotono, si uniforma alla qualità di questo Ipotesi di reato; e dispiace vedere Sydney Pollack, che avevamo lasciato intorno al biliardo rosso di Eyes Wide Shut, prender parte a tale misfatto.

(Changing Lanes)

regia: Roger Michell sceneggiatura: Chap Taylor, Micheal Tolkin fotografia: Salvatore Totino montaggio: Christopher Tellefsen musica: David Arnold scenografia: Kristi Zea interpreti: Ben Affleck, Samuel L. Jackson, Toni Collette, Sidney Pollack produzione: Scott Rudin distribuzione: Eagle Pictures origine: USA 2002 durata: 99’

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