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Jared Leto - Conferenza Stampa

Pubblicato il 10 novembre 2013 da Giovanna Branca


Jared Leto - Conferenza Stampa

Dallas Buyers Club è soprattutto un film di grandi interpretazioni: sia lei che Matthew McCounaghey avete perso tantissimo peso per rappresentare i vostri personaggi .

Ho perso circa 13 kg per questo ruolo, ma ciò che conta è quanto il personaggio ti riguarda, ti colpisce, non quanto peso si perda. Ci deve essere amore per il personaggio e per la performance, ed io mi sento molto grato per aver potuto interpretare Rayon, un uomo che voleva vivere la sua vita da donna e non una drag queen. Non ho voluto dare vita ad un cliche, cosa che è stata fatta in troppi film, e sentivo che questa era una grande opportunità di poter poterlo fare.

L’ultimo film da lei realizzato è Mr. Nobody, di quattro anni fa.

Io non faccio tanti film, non mi è mai interessato farne in gran numero ma partecipare ai più interessanti. La musica si prende gran parte del mio tempo e della mia energia, per questo Mr. Nobody è l’ultimo film che ho fatto: prima di Dallas Buyers Club non leggevo una sceneggiatura da sei anni. Ma poi leggere questa sceneggiatura ha avuto su di me un forte impatto, come se stessi vedendo il film. Mi ha mostrato un mondo che non avevo mai visto prima e mi ha fatto innamorare del mio personaggio, che ha una storia molto commovente e mi ha insegnato molto sulla perseveranza, sul combattere per ciò in cui si crede, sulla generosità. Nel 1985 avere l’AIDS era una sentenza di morte: si moriva e si moriva in fretta, ed è ancora così per tante persone in tutto il mondo. Ciò che amo di questo film è che ricorda la verità su quel periodo e su quel posto specifici.

Come si è preparato per il suo personaggio?

Ho iniziato dal principio: ascoltare è stata la prima cosa che ho fatto; ho incontrato persone transgender, che hanno condiviso con me la loro vita e mi hanno dato lezioni preziose. Anche grazie a loro ho poi intrapreso un viaggio per mettermi in contatto con il mio lato femminile. La parte interiore del viaggio è la più importante: si attraversa la storia sperando che tocchi una corda in se stessi che venga in aiuto nel comunicare il personaggio; la creazione di una vita interiore per questa persona veramente unica.

Cosa sente di avere in comune con Rayon?

Anche io ho delle gambe veramente belle! Scherzi a parte, c’è molto che ammiro di lei: è molto divertente, gentile e generosa, tutte qualità che mi piacerebbe avere in misura molto più abbondante. Ci sono tante ragioni per amare questo personaggio.

Che ruolo le piacerebbe interpretare in futuro?

E’ bello essere sorpresi. Ad esempio non avrei mai immaginato di interpretare un giorno una donna transgender, ma questo è proprio ciò che è emozionante del lavoro dell’attore: non sai mai cosa ti aspetta dietro l’angolo.

Preferisce lavorare come attore o come musicista?

Probabilmente stare sul palco è l’esperienza che preferisco: dà l’opportunità di girare il mondo, ad esempio con i 30 Seconds to Mars abbiamo fatto tantissime date in Italia e in febbraio o marzo avremo anche una data qui a Roma. Non avremmo avuto queste opportunità se non fosse stato per la musica. Ma dipende anche dal fatto che la musica, a differenza del cinema, è una conversazione che ti mette in contatto con il ricevente, che è il pubblico ai concerti. Quando un film funziona può anche cambiarti la vita, è vero, ma egoisticamente preferisco la musica.

Dallas Buyers Club riguarda anche il sistema sanitario statunitense. Lei cosa pensa di ciò che sta accadendo al momento in America a questo proposito?

Sono dell’opinione che tutti abbiano diritto ad avere un’assistenza sanitaria non solo gratuita ma di ottima qualità: dovrebbe essere a disposizione di chiunque, come l’acqua o l’aria. Quando sono stato male in Italia – ho avuto la tosse per settimane senza sapere di cosa si trattasse – abbiamo trovato una clinica dove mi hanno prescritto un farmaco, ma solo dopo avermi fatto tutte le analisi ed aver trovato quello più adatto; non come in America dove ti danno la medicina più forte e basta. E poi il conto è stato pazzesco, solo 7 euro o qualcosa del genere: un magnifico esempio di come le cose dovrebbero funzionare dappertutto.


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