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Torino 33 - Keeper

Pubblicato il 28 novembre 2015 da Fabiana Sargentini

VOTO:

Torino 33 - Keeper

Keeper narra una storia universale, attuale dai tempi dei tempi, rendendola molto contemporanea: una gravidanza non desiderata vista dal punto di vista maschile di un adolescente di quindici anni, Maxime, intraprendente, allegro, pieno di amici. La ragazza si chiama Melanie, ha le fossette dolci, lo sguardo di fuoco e le labbra carnose quanto basta per far innamorare un suo coetaneo alla follia. Sono dolci, giovani, solari. Si sorridono sempre, si baciano sempre, guardano avanti. Il loro gioco di saluto è: "mi detesti?", "anch’io". Quando lei resta incinta è il ragazzo a ritrovarsi subito voglioso di un bambino. Vanno al consultorio, dicono loro che dovrà essere lei a decidere, lui le elogia i pregi di avere un figlio loro, la porta dalla sua parte amorosamente e la convince a tenere il bambino. Presto però le pressioni familiari, le incomprensioni, la rabbia parentale adulta davanti a un fatto così sconvolgente condizionano anche la gioia del loro rapporto. La vita esterna si inserisce con le sue scadenze, la scuola, il test per essere selezionato da una squadra di calcio a livello nazionale: condizionamenti che ledono la loro volontà e minano la purezza dei loro ingenui desideri. La ragazza è sempre più indecisa, le dicono "sono gli ormoni", lei ribatte "ci ho ripensato, non lo voglio più" con una pancia di nove mesi, poi piange e si rifugia tra le braccia di lui. Esemplare il dialogo tra la madre e la figlia. Madre (giovane, che fu anche lei una ragazza madre in età precoce): "Non ti lascerò fare questa cazzata?". Melanie: "Sono io la cazzata?".
Approccio emotivo, addosso ai personaggi, la macchina da presa segue i sentimenti, li rincorre, li trova, non se li fa scappare. Scene spesso in piano sequenza con una composizione dell’inquadratura geometrica e impalpabile. Regia sapiente. Dialoghi naturali. Molti esterni (Maxime fa il portiere di una squadra di calcio), luce morbida. Finale pugno nello stomaco.
Un’opera prima matura, consapevole, emozionante. Chapeau.


CAST & CREDITS

(Keeper); Regia: Guillaume Senez; sceneggiatura: Guillaume Senez, David Lambert; fotografia: Denis Jutzeler; montaggio: Julie Brenta; interpreti: Kacey Mottet Klein, Galatea Bellugi, Catherine Salee, Sam Louwyck, Laetitia Dosch, Aaron Duquaine, Leopold Buchsbaum; produzione: Iota Production, Louise Productions; origine: Belgio, Francia, Svizzera, 2015; durata: 95’


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