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Koma

Pubblicato il 4 luglio 2005 da Armando Chianese


Koma

Lo stile soffuso e ricercato, quasi lounge, di un thriller orientale a tinte forti che ha ben poco di originale da dire ma molto da mostrare. Koma, che nel titolo non ha nessuna intenzione di usare un inutile neologismo da SMS ma si mantiene sull’originale traduzione/dichiarazione asiatica di Aiuto, è un film che si attesta nella mediocrità di certe produzioni a medio budget di Hong Kong. Sembra quasi una delle più riuscite puntate della serie animata del detective Conan, la solita annacquata ricetta con un pizzico di mistery, scene cruente misurate col contagocce e tanto glamour. Ingredienti che forse di questi tempi incollano alla poltrona gli under 20, ma che non servono assolutamente a fare di questa sottospecie di manga, di ottanta e passa minuti di belle faccine e corpi efebici, una buona pellicola. Il grandioso errore dei nostri distributori di scambiare per oro colato tutto ciò che ha gli occhi a mandorla, soprattutto di generalizzare e definire laconicamente “orientale” un godibilissimo tipo di cinema che andrebbe invece diligentemente nazionalizzato, porta nelle sale un prodotto che di buona norma dovrebbe naufragare nel mare magnum degli audiovisivi domestici a basso costo. C’è una ragazza che scopre una strana vicenda riguardante il suo compagno e vede profilarsi nell’ombra il dramma di un annunciato tradimento, di un terzo incomodo che arriva dal passato. C’è un serial killer che semina il panico per le strade, rubando ogni qual volta uccide un organo alle sue povere vittime. Le due cose si fondono, materializzando sospetti e tesi, durante una sorta di ricevimento in cui la sfortunata protagonista vedrà il killer in azione. Si giungerà infine al tristemente ripetitivo rituale della testimone che si tramuta in vittima. Dei nodi che vengono finalmente al pettine non senza l’uso forzato dell’escamotage, dello svarione narrativo: di un profumato balsamo usato per lenire l’irruenza di un pettine a denti stretti che avremmo preferito essere il celebre rasoio di Ockham. Koma non è quanto di peggio si possa oggi vedere al cinema, ma ci va di molto vicino continuando a coltivare il limone spremuto degli epigoni di The Ring e approfittandosi della crisi di idee che ha colpito l’occidente, nell’attesa di un altro fatidico remake proveniente ancora dagli states.

[luglio 2005]

Regia: Law Chi Leung. Sceneggiatura: Susan Chan. Fotografia: Chan Chi Ying. Interpreti: Angelica Lee, Karena Lam, Andi Hui, Raymond Wong, Liu Kai Chi, Annie Man. Produzione: Lawrence Cheng. Distribuzione: IIF. Origine: Hong Kong, 2004

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