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Leila - Roma 2010 - Alice nella città

Pubblicato il 28 ottobre 2010 da Donato Guida


Leila - Roma 2010 - Alice nella città

La trama di Leila può essere raccontata in poche righe: Gab è un giovane studente universitario prossimo alla laurea; figlio di una famiglia borghese, passa le sue giornate tra studio e frequentazioni della Parigi “bene”, in più è quasi scontato il vedere dinanzi a sé un futuro roseo, privilegiato e ricco. Ma il destino è sempre dietro l’angolo pronto a cambiare le carte in tavola; in questo caso il destino porta il nome di Leila, una giovane e bellissima ragazza francese ma di origini maghrebine (la sua famiglia è originaria del Paese nordafricano). Leila entra improvvisamente nella vita e nel cuore di Gab, il quale s’innamora a prima vista della dolce ragazza che, invece, nasconde in sé un fuoco combattivo: è studentessa di legge, titolo che le servirà anche per portare avanti il suo forte impegno a favore degli immigrati clandestini. Il loro amore (invulnerabile e sincero) va avanti contro tutti gli ostacoli che una società ipocrita e razzista sembra mettere loro contro, sulla scia di una azzeccata colonna sonora degli anni ’60 e ’70.
Anche se la trama sembra semplice, il film non lo è affatto, zeppo di materiale scottante e del tutto attuale (visto il problema degli immigrati che la Francia di Sarkozy sta tentando di risolvere in modo del tutto contestato). Lo stesso regista Audrey Estrougo non è nuovo a tematiche anti-razziste e adolescenziali, visto anche il suo film d’esordio Regarde moi (2007).
Leila è un film particolare proprio perché si presenta come una sorta di musical adolescenziale che si basa su fondamenta serie e che cercano un’impellente risposta (a differenza dei semplici musicals statunitensi): primo fra tutti è, appunto, il problema degli immigrati clandestini, problema che prende spunto dalla famosa vicenda dei sans papiers che, il 28 giugno 1996, occuparono la chiesa di Saint-Bernard de la Chapelle, per protestare contro il maltrattamento degli immigrati, le condizioni in cui erano obbligati a vivere e per chiedere la regolarizzazione di tutti i “senza carte” francesi (un’occupazione che fece molto scalpore e alla quale partecipò anche l’attrice Emanuelle Béart).
A quanto pare, però, osservando bene il film in questione, la situazione non è affatto cambiata e, anzi, visto ciò che succede ultimamente in Francia, sembra essere peggiorata. Una situazione che viene ricordata ogni anno con una manifestazione a Place de la République, dove centinaia di sans papiers “celebrano” l’anniversario dell’occupazione della chiesa.
Al di là di tematiche di attualità, Leila resta davvero una bella opera, forse non innovativa, ma sicuramente coraggiosa, alla quale però va ascritta una sola pecca: avrebbe potuto osare di più vista la delicatissima tematica trattata e, soprattutto, visto il difficilissimo periodo che attraversa il Paese che la vede nascere. Di sicuro, però, al regista va dato il merito di averci provato e, comunque, di essere riuscito a confezionare un’opera amabile e che si lascia guardare più che volentieri.


CAST & CREDITS

(Vertraute Fremde) Regia: Audrey Estrougo; sceneggiatura: Audrey Estrougo, Juliette Sales; fotografia: Guillaume Schiffman; montaggio: Sophie Reine; musica: Baptiste Charvet; interpreti: Leila Bekhti, Benjamin Siksou, Cécile Cassel, Marie-Sohna Condé, Chantal Lauby, Nicolas Briançon; produzione: Fidélité Films; distribuzione: Wild Bunch; origine: Francia; durata: 87’.


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