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Les Plages d’ Agnes - Venezia 65 - Giornate degli autori

Pubblicato il 5 settembre 2008 da Sila Berruti


Les Plages d' Agnes - Venezia 65 - Giornate degli autori

Una spiaggia con tanti specchi e una donna che parla. Così iniziata l’appassionato racconto di una vita straordinaria, dietro e davanti alla macchina da presa. Nasce da necessità intime e profonde Les Plages d’ Agnes l’ultimo lavoro di Agnes Varda.
Elegante e raffinato documentario dedicato a Jacques Demy, marito e compagno di una vita scomparso nel 1990 dopo aver scoperto di essere sieropositivo. La regista si guarda indietro scavando nei ricordi fino a svelare il profondo legame che unisce il suo vissuto personale e la sua opera cinematografica; decidendo di raccontare se stessa, i suoi amori e i suoi dolori in un film che mescola foto, film, racconti e visioni.
Varda si concede alla macchina da presa senza pudori trascinando lo spettatore nel vortice della sua esistenza eccezionale e profondamente ordinaria al tempo stesso. Ci sono tutti nel suo passato: c’è Godard, Morrison, Truffaut, Marker (che qui assume le simpatiche sembianze di un gatto dalla voce contraffatta); la seconda guerra mondiale, il femminismo, la Nuovelle Vague, il Vietnam, le contestazioni del 1968; le prime esperienze sessuali, gli amori, i figli e soprattutto il dolore per la morte di Demi unito alla consapevolezza del valore e della potenza del ricordo.

Il ricordo e l’immagine, la memoria e il cinema è il rapporto indissolubile che la regista pone a fondamento della sua opera e che permette ad un film autobiografico di prende il volo passando dal particolare all’universale, dal personale al collettivo trasportando lo spettatore in un viaggio estremamente coinvolgente nel quale ognuno ha il diritto di ritrovare una parte di se stesso. La sincerità e l’umiltà che ispirano questo lavoro sono alla base del successo di pubblico e di critica che ha accolto il film.
Dopo aver assistito anche all’interno di questo festival, a troppe operazioni furbe e a pellicole che si prendono gioco di chi pazientemente guarda e ascolta,un signora del cinema che concede se stessa senza pudori, regalando la sua parte più intima, ci restituisce la nostra dignità di spettatori costringendoci ad una partecipazione appassionata e reale. _ La commozione nasce esattamente da questo, dal rispetto che Varda dimostra nei confronti del mondo, dei suoi affetti e di coloro i quali hanno scelto di dedicare due ore all’ ascolto della storia della sua vita.


CAST & CREDITS

(Les Plages D’Agnes) Regia:Agnes Varda;fotografia:Helene Lowar;montaggio:Jean Baptiste Morin; musiche: Joanna Bruzdowicz; produzione: Ciné Tamaris; origine: Francia 2008; durata: 110’.


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