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Libri - Montgomery Clift. Vincitore e vinto

Pubblicato il 10 dicembre 2009 da Donato Guida


Libri - Montgomery Clift. Vincitore e vinto

Quando si pensa ai “miti-ribelli” del cinema la mente si concentra immediatamente su personaggi del calibro di James Dean, Steve McQueen o Marlon Brando; eppure bisognerebbe andare oltre a questa prima lista e pensare a chi possano essere stati i loro personali miti. È a questo punto che viene fuori la figura di Montgomey Clift, uno dei più grandi attori che la storia del cinema ricordi; o forse sarebbe meglio dire, purtroppo, che non ricordi, visto come ci si sia dimenticati troppo facilmente del protagonista di ottimi film quali Il fiume rosso (Red River, 1948) di Howard Hawks, L’ereditiera (The Heiress, 1949) di William Wyler, Un posto al sole (A place in the sun, 1951) di George Stevens, Io confesso (I confess, 1953) di Alfred Hitchcock, I giovani leoni (The young lions, 1958) di Edward Dmytryk e Improvvisamente l’estate scorsa (Suddenly, last summer, 1959) di Joseph L. Mankiewicz, solo per citarne alcuni. _ Il libro Lindau di Michelangelo Capua risulta essere una precisa biografia dell’attore, piena di dettagli che ad una prima occhiata potrebbero apparire inutili, ma che in realtà servono ad ampliare la figura di Clift e riportarla intatta agli occhi dl lettore, così da riuscire finalmente a capire la persona, andando ben oltre l’attore. Il titolo Vincitore e vinto oltre a richiamare il film di Stanley Kramer (Judgment at Nuremberg, 1961) interpretato dallo stesso attore, risulta essere quanto di più vero si possa dire parlando di Montgomery Clift e della sua vita da bordeline ed eterno loser.

Vincitore l’attore lo è stato in tutto, sia nella sua vita privata che in quella pubblica: capace di ribellarsi al perbenismo statunitense degli anni ’40 dichiarando apertamente la propria omosessualità, capace di trasformarsi, mutare personalità, apparendo molte volte eccessivo, strafottente ma mai volgare, ricordando di non perdere mai una innata eleganza, un sofisticato charme: una sorta di selvaggio in grado di parlare correttamente tre lingue ed emozionarsi con la musica di Sinatra o della Fitzgerlad. Ma Clift è stato anche un vinto: dalla sua stessa vita spinta agli eccessi, distrutta dall’alcol e dalle droghe e, prima ancora, sfigurata da un incidente (quasi) mortale che ha negativamente inciso sulle sue qualità d’attore; un incidente che, poco a poco, lo ha accompagnato fino alla morte, tra silenzio, squallore e chiusure caratteriali di cui l’attore si è sempre fatto forte.
Oggi Monty è quasi dimenticato (anche se qualcuno dei diciassette film di cui fu protagonista si affaccia di tanto in tanto sui nostri teleschermi). Eppure se fosse morto nel terribile incidente d’auto che ne sfigurò anche il futuro, sarebbe entrato nel mito, come è successo a James Dean e a Marilyn Monroe - questo è ciò che scrive Capua all’interno del suo libro: niente di più vero. La morte distrugge Clift la notte del 12 luglio 1966, a 43 anni, paradossalmente e “assurdamente” troppi perché il suo epiteto fosse, alla pari di quello dei già citati Dean e Monroe, “vivi in fretta, muori giovane e sii un cadavere bello da vedere”; la bellezza e l’eleganza di Clift restano indiscutibili, ma in maniera assurda la sua morte non violenta ha fatto si che il suo ricordo risultasse debole.

Ma tutto questo, in realtà, interessa poco, perché Monty Clift è riuscito ad essere un ribelle in vita e, oltre ai suoi film, il bellissimo libro di Capua e i dati da lui raccolti permettono al lettore di entrare perfettamente nella psiche dell’uomo Clift, un ribelle aggraziato e affascinante, un borderline intellettuale, un loser capace di tenere in pugno qualsiasi cosa o persona lo circondasse, tranne la sua stessa, eccessiva vita.
Che quell’incidente d’auto non l’abbia ucciso non incide assolutamente sul suo essere “mito-ribelle” del cinema mondiale, e il fatto che gruppi rock come i R.E.M. o i Clash (più o meno eccessivi) l’abbiano ricordato in due delle loro canzoni, sottolinea quanto Monty Clift, al pari di Jimmy Dean, Marilyn e Marlon Brando, entri di diritto nel piccolo e riservato universo dei miti-ribelli cinematografici.


Autore: Michelangelo Capua
Titolo: Montgomery Clift. Vincitore e vinto
Editore: Lindau
Collana: Le Comete
Dati: 262 pp, brossura, formato 14x21 cm, 27 fotografie b/n
Anno: 2009
Prezzo: 22,00 €
webinfo: Scheda libro sul sito Lindau


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