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Libri - My name is Virzì L’avventurosa storia di un regista di Livorno

Pubblicato il 5 luglio 2011 da Edoardo Zaccagnini


Libri - My name is Virzì L'avventurosa storia di un regista di Livorno

Ce n’è di roba in questa succosa e articolata monografia! Si sente il desiderio appassionato di una ricerca minuziosa. Informazioni, aneddoti, dettagli, tante preziose e precise testimonianze, ci regalano un ritratto approfondito attraverso un bel viaggio nel mondo di Paolo Virzì, nato a Livorno il 4 marzo del ’64. Compreso un arco di tempo precedente alla sua nascita, quello dell’amore tra un carabiniere ed una casalinga, Francesco e Franca, i genitori di Paolo. Si comincia con una prefazione di Gianni Canova, che racconta il suo rapporto col regista, di uno scontro verbale avvenuto a Pesaro anni addietro, in quei contesti in cui si cercava, e si cerca ancora, di fare il punto sul cinema italiano. Se le scambiarono, i due, e per un pò furono nemici, o qualcosa del genere. Ma i film di Paolo, che Gianni vedeva quasi di nascosto, non gli dispiacevano come forse avrebbe voluto in quei momenti. Fino a Tutta la vita davanti, che il critico definisce opera molto coraggiosa e meritevole, e che lo aiuta a guardare con uno sguardo più libero tutto il cinema del regista livornese. La breve riflessione di Canova si chiude con una analisi a freddo del cinema italiano degli anni Novanta, dove a una confusione estetica, secondo lo studioso, corrispondeva, giustidicandola e valorizzandola, la confusione di un’intera società. Ed ecco l’atto conclusivo di una riappacificazione desiderata da tempo, tra Canova e Virzì.

Poi è tutto Paolo, l’uomo e il regista, vivisezionato da capo a piedi, raccontato con pazienza e cura da Alessio Accardo e Gabriele Acerbo: due validi e già navigati studiosi di cinema. Attraverso testimonianze raccolte tra amici, colleghi e parenti dell’autore, quasi una tentina, con una partecipazione attiva di Virzì stesso, fiume di simpatia e intelligenza, il racconto si snoda sempre caldo, mai noioso, in un avanti e indietro tra Livorno e Roma, coprotagoniste fondamentali del racconto. Parlano il fratello Carlo, Sabrina Ferilli, l’amico storico Giorgio Algrandi, e molti altri personaggi che hanno a modo loro accompagnato l’autore toscano al successo e a guadagnarsi i gradi di miglior autore italiano contemporaneo in fatto di commedia.

My name is Virzì è un libro composto di due grandi blocchi in cui si raccontano i personaggi maschili e femminili del regista, in cui si ripassa la sua tragicommedia cinematografica inzuppata di realtà. Ma è anche il racconto della città di Livorno, dopo la breve parentesi torinese, nella quale questo paolino vive amando il mare, ritrovando il gusto per la vita ogni volta che vede l’azzurro e l’orizzonte. Una città di quartieri borghesi e proletari uno accanto all’altro, di calcio e comunisti, di poca passione per il turismo. Bravissimo a scuola, già da ragazzino Paolo va a lavorare il pomeriggio, e si innamora di libri e personaggi. Il testo ricorda la passione del regista per la letteratura e la musica, De Gregori, Guccini, De Andrè. La sua attenzione alla politica, la scoperta del teatro, prima che quella per il cinema.

Acerbo e Accardo mescolano la biografia ad una analisi critica efficace. Scrivono con precisione e leggerezza, offrendo un ottimo approfondimento sull’autore senza perdere di vista il suo rapporto col cinema italiano. Da La bella vita a Ovosodo , da Caterina va in città a Tutta la vita davanti, passando per Baci e abbracci, N. Io e Napoleone e My name is Tanino, fino a La prima cosa bella, tutti studiati cogliendo gli aspetti più ricorrenti del cinema virziano.

Un viaggio sorprendente e gustoso, un omaggio a quell’autore capace di far sorridere e colpire al cuore.


Autori: Alessio Accardo e Gabriele Acerbo
Titolo: My name is Virzì. L’avventurosa storia di un regista di Livorno
Editore: Le Mani
Collana: Registi
Dati: 334 pp; inserto col.
Anno: 2010
Prezzo: 16,00 €
webinfo: Scheda libro su sito Le Mani


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