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Libri - Notorious. La Vita di Ingrid Bergman

Pubblicato il 28 dicembre 2007 da Alessia Spagnoli


Libri - Notorious. La Vita di Ingrid Bergman

Donald Spoto è uno dei più fini e universalmente noti biografi di stelle del cinema. Apprezzato per le sue dettagliatissime e sempre gustose cronache di vita reale riferite a celeberrimi attori e registi, ha saputo, grazie alla sua profonda conoscenza dei fatti e al suo stile speziato, penetrare gli angoli più reconditi di esistenze svoltesi per lo più sotto i riflettori, illuminandone i lati ombrosi attraverso i suoi aneddoti privati (si veda quella famosa su Marylin, ma anche quella su Hitchcock).
Nota è la cura certosina profusa dall’autore soprattutto nel preliminare lavoro di acquisizione e raccolta del materiale, proveniente al solito da una miriade di fonti eterogenee eppure sempre affidabili, cui non sfugge neppure questa ennesima biografia incentrata sulla vita di una grandissima interprete dello schermo e del palcoscenico come Ingrid Bergman: l’attrice che, parafrasando un titolo dell’amato Hitchcock, visse più volte.
Un’infanzia triste e solitaria, la sua, un’adolescenza tutta spesa nell’amore viscerale per il teatro e la recitazione. La giovinezza trascorsa a mietere i primi successi, prima in Svezia e poi a Hollywood. Le travagliate relazioni sentimentali e il complicato legame con la primogenita Pia negli anni della maturità. La delicata fase dei capolavori realizzati assieme a Rossellini e dello scandalo della relazione extraconiugale. La rivincita personale seguita a questa caduta, come donna e come musa di altri importanti autori europei (Renoir, Bergman). Infine, la terribile malattia che la colpì, affrontata con spirito sanguigno e ironia. In ognuno di queste sfide con la vita, la ritroviamo sempre luminosa e, infine, vittoriosa, forte della sua incrollabile forza, della sua tempra di disciplinata figlia di Svezia che, per sua fortuna, non l’avrebbe mai abbandonata nelle dure prove della vita.
Spoto provvede a fornire di amorevoli cornici, approntate in un immaginifico stile romanzesco, soprattutto quei capitoli cruciali dell’esistenza della Bergman avvolti dall’oscurità più fitta. E’ il caso dell’infanzia sofferta, funestata da numerosi lutti e frequenti spostamenti da un parente all’altro, dalla Svezia alla Germania. I vari capitoli in cui si articola il volume dona alle argomentate ricostruzioni d’insieme il palpito vibrante che esse dovevano possedere nella realtà. E di attimi emozionanti, l’appassionata, mai doma, cavalcata terrena di Ingrid Bergman, deve essere stata davvero ricolma. Spoto accontenta proprio tutti: quanti sono alla ricerca di curiosità legate ai sui suoi film più celebri (da Casablanca a Notorius) o ai registi che la diressero, e chi, magari, è maggiormente incuriosito dalle sue relazioni con uomini celebri come il leggendario fotografo Robert Capa o il regista Victor Fleming.

Una lettura godibilissima, anche per quanti non rientrino nella numerosa schiera di estimatori della (anti)diva svedese, che pare possedere una sola, anche se non trascurabile, pecca. L’ottica denigratoria adottata nei confronti dei vari partner di lei, una presa di posizione manichea fatta propria con tutta evidenza per farne risaltare la statuaria grandezza: nemmeno fosse stata davvero una santa martire come la Giovanna D’Arco tanto venerata dall’attrice e portata a più riprese sul palcoscenito o sullo schermo. Ingrid è stata resa indimenticabile viceversa proprio grazie ai suoi errori straordinariamente terreni, che ce la rendono tanto cara e vicina precisamente per le sue umane debolezze. E così in molti, dal regista Victor Fleming, liquidato in poche parole come grottesco latin lover in età avanzata, ubriacato dal fascino della sua protagonista cui mandava dei patetici bigliettini, a Roberto Rossellini, secondo marito dell’attrice e suo legame amoroso di gran lunga più importante – a detta della stessa Bergman – nonché padre di tre dei suoi quattro figli. Rossellini viene bollato come una sorta di genio molto “presunto” e poco concreto, mentre Spoto spiega premurosamente ai suoi lettori che in realtà, sì, Roma Città Aperta era stato un film importante, ma che già Paisà non poteva definirsi altro che una sorta di guazzabuglio narrativo. Quanti hanno adorato opere come Viaggio in Italia o Europa ’51 saranno colti da un fremito d’orrore nel leggere i giudizi espressi dal biografo su quei sommi capolavori. In realtà, gettando tanto discredito sull’etica inesistente dei principali compagni di vita di Ingrid, l’effetto paradossale è quello di far sembrare avventata una donna che, altrove, ci si sforza di mostrare come dotata di intelligenza pronta e vivace intuitività.
Ma si tratta davvero dell’unico appunto che è possibile rivolgere all’assai voluminoso tomo, in cui si ritrova praticamente ogni aspetto, della vita di quest’interprete tanto amata e generosa. Leggere per credere.

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Autore: Donald Spoto
Titolo: Notorious - La Vita di Ingrid Bergman
Editore: Lindau
Collana: Le Comete
Dati: pp. 560, 56 fotografie in b/n
Prezzo: 26 euro
Anno: 2007
webinfo: Sito Lindau


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