X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



Libri - Pagine di un diario veneziano

Pubblicato il 15 luglio 2011 da Edoardo Zaccagnini


Libri - Pagine di un diario veneziano

Valerio Zurlini, otto lungometraggi in ventidue anni. Non molti, anzi pochi, ma tutti fortemente voluti e sofferti. Travagliati, ostacolati, a volte sopravvissuti alle avversità, altre no. Malinconicamente immersi in atmosfere pregevoli, poco interessati alla divagazione umoristica. Ricchi invece di sentimenti.

Drammi interiori di personaggi in un impasto di malinconia ed eleganza, amore e sofferenza in contesti storici precisi, con psicologie sottili e bei dialoghi, per una cifra poetica ben riconoscibile.

Un cinema importante, quello di Zurlini, e poco difeso, che qualche volta è stato, e spesso avrebbe potuto essere ma invece non è stato. Un cinema di opere realizzate e di altre mai nate, a volte scomparse per sempre, nate per diventare immagini e purtroppo rimaste macchie di colore scuro su un foglio bianco, addormentate per sempre, anche se mai dimenticate dal loro autore.

Tre di queste opere perdute, tre sceneggiature mai girate, furono pubblicate in un bel libro scritto da Valerio Zurlini stesso, poco prima di morire, nel 1982. Quel libro si chiamava Gli anni delle immagini perdute ed insieme ai tre trattamenti, il regista scrisse un suo bellissimo diario.

Zurlini non era solo un bravo regista, infatti. Possedeva anche una penna straordinaria, figlia della sua intelligenza finissima, di una sensibilità rara. Quel diario raccontava la sua vita e il suo percorso nel cinema italiano.

Lo stesso diario è ora pubblicato in un altro libro, edito da Mattioli 1885, e curato da Filippo Tuena. Come nel precedente libro, introvabile - visto che uscì in un numero piccolissimo di copie, solo per gli amici - questo nuovo testo, che offre sostanzialmente la possibilità di recuperare parole le perdute di Zurlini, inizia con un’introduzione di Vasco Pratolini, scrittore amatissimo dal regista, che da lui trasse (non a caso) due film: (Le ragazze di San Frediano e Cronaca familiare).

A differenza del vecchio libro, Gli anni delle immagini perdute, dove le tre sceneggiature erano pubblicate integralmente, in questo nuovo testo i tre progetti non sono pubblicati, e tutto lo spazio è per le confessioni, i racconti e i ricordi di Zurlini.

Dei tre film perduti, tuttavia, (La zattera della medusa, Verso Damasco e Il sole nero), si parla molto, con gravi rimpianti da parte del regista e forte dispiacere per il lettore, visto che quei tre progetti si sarebbero potuti trasformare in tre opere molto diverse tra loro, ma tutte e tre interessantissime.

Nel corso delle pagine, Zurlini spiega di cosa avrebbero parlato quei film e di come li avesse preparati. Aneddoti, riflessioni personali e considerazioni sul cinema si fondono, in quest’opera di spesso valore letterario.

Di Pagine di un diario veneziano è importante e preziosa ogni riga, dal Zurlini partigiano al suo rapporto con la letteratura e la pittura, dal suo controverso rapporto con i produttori a quello prezioso con scrittori ed attori.

Un regista da non dimenticare, Valerio Zurlini, e da conoscere da vicino con un documento fondamentale ed unico come questo, offerto da Mattioli 1885.

Per approfondire:
La recensione di Close Up del libro LA SPIAGGIA NEL DESERTO. I FILM DI VALERIO ZURLINI

La recensione di Close Up del "CASTORINO" su VALERIO ZURLINI


Autore: Valerio Zurlini (curato da Filippo Tuena)
Titolo: Pagine di un diario veneziano. Gli anni delle immagini perdute
Editore: Mattioli 1885
Collana: Experience
Dati: 250 pp; brossura filorefe con angoli arrotondati
Prezzo: 20,00 €
Anno: 2009
webinfo: Scheda libro sul sito Mattioli 1885


Enregistrer au format PDF