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Little Glory

Pubblicato il 28 ottobre 2011 da Giovanna Branca

VOTO:

Little Glory

Reduce da un “documentario” sui vampiri (Vampires, appunto) il regista belga Vincent Lannoo cambia completamente rotta per buttarsi su un film – Little Glory – prodotto si in Belgio, e con un cast tecnico interamente belga, ma ambientato negli Stati Uniti e soprattutto che introietta una sensibilità e una tematica tipicamente americane, nonché una certa ricerca della grandiosità nei movimenti di macchina molto debitrice al cinema made in USA.
Little Glory narra una classica vicenda di redenzione, di ingresso nell’età adulta di un teenager disadattato, Shawn (orfano di madre e presto di padre), e della sua lotta per ottenere l’affidamento della sorellina piccola Julie(la bravissima Isabella Blake Thomas). Adolescente sfaccendato, Shawn si ritrova insomma a dover fare delle scelte quando capisce che sulle sue spalle grava la responsabilità di Julie, ancora troppo piccola per cavarsela da sola. L’America del sogno e delle grandi speranze non offre qui niente più che la scelta fra la criminalità, o più semplicemente l’inerzia, e un lavoro qualsiasi senza nessuna pretesa. Nient’altro che la piccola gloria del titolo: quella di fare delle giuste scelte.
Quello di Vincent Lannoo non è un brutto film: la regia è chiaramente quella di un amante del cinema, dei carrelli e dei piani sequenza (ben riusciti). La storia stessa è abbastanza dura da indurre qualche riflessione, e l’ambientazione in anonimi sobborghi della provincia è restituita con realismo. Peccato che dopo poco lo slancio virtuosistico si affievolisca e la trama stessa si ripieghi su qualche soluzione un po’ trita e melodrammatica, con tanto di monologo in tribunale che è l’ingrediente quasi imprescindibile di certi film e climax veramente abusato e anti-realistico. Peccato che il sub-plot amoroso sia incollato malamente alla vicenda principale e rimanga posticcio fino alla fine. Peccato anche che il protagonista (Cameron Bright, già visto in Twilight) non sia all’altezza di un film interamente costruito su di lui. E peccato infine, che è il problema principale, che di film del genere se ne siano già visti a dozzine, e si esca dal cinema con la sensazione che questo in particolare non aggiunga niente al repertorio. Little Glory mischia suggestioni che arrivano sino al recente Un gelido inverno di Debrah Granik. E, nonostante le buone intenzioni e l’indubbio talento del regista, ne fa rimpiangere l’asciutta durezza e il lirismo che nasce spontaneo da uno sguardo che non fa nessuno sconto all’orrore piuttosto che dalle chiacchiere.


CAST & CREDITS

(Little Glory) Regia: Vincent Lannoo; sceneggiatura: François Verjans; fotografia: Vincent Van Gelder; montaggio: Frédérique Broos; musica: Michelino Bisceglia Stefan Liberski; scenografia: Alina Santos; interpreti: Cameron Bright (Shawn), Isabella Blake Thomas (Julie), Hannah Murray (Jessica); produzione: Left Field Ventures; origine: Belgio; durata: 109’.


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