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Lo spettacolo del fumetto su Cult

Pubblicato il 15 novembre 2005 da Leonardo Gliatta


Lo spettacolo del fumetto su Cult


Il fumetto in tv è un’altra delle sfide lanciate dal canale Cult Network, il canale culturale della tv satellitare, come recita il claim. Si può tradurre il tratto irregolare, le strisce colorate e l’odore agrodolce della china in un programma televisivo? Cult propone a giugno un nuovo contenitore che traccia l’Antistoria del fumetto italiano.

Anti perché non si tratta di una cronaca dei grandi nomi del fumetto italiano, bensì di un percorso alternativo ai luoghi comuni, che tiene conto del talento, delle idee e del desiderio di emergere di una professionalità e di un underground che dagli anni Settanta in poi non hanno mai smesso di essere stimolanti e originali.

L’antistoria parte dagli anni Settanta, un punto di svolta della tradizione dei disegnatori, con l’entrata in scena di Andrea Pazienza, che rivoluziona le carte del settore, fino ad allora placidamente diviso tra fumetto popolare seriale e fumetto d’autore d’area “Linus”.

La rivoluzione di Pazienza poggia sulla contaminazione (come tutte le grandi rivoluzioni), sull’autobiografismo, sull’attualità del linguaggio, imponendo subito una scuola e una nuova via, destinata ad interrompersi bruscamente con la morte del suo leader.

Da Pazienza ad oggi - così recita il sottotitolo del programma - per sei puntate a cadenza settimanale, Cult racconta il mondo del fumetto con un doppio approccio tematico: da una parte le puntate che ricostruiscono l’evoluzione degli ultimi 30 anni del fumetto italiano con le dichiarazioni di autori, disegnatori, sceneggiatori, critici.

Dall’altra, racconta per suggestioni, attraverso pillole video di 5 minuti, il lavoro, lo stile e i segreti di importanti fumettari delle ultime generazioni, da Giorgio Cavazzano a Luca Enoch, da Alfredo Castelli a Silvia Ziche.

Punta di diamante del programma è una puntata interamente dedicata al padre di Dylan Dog, Tiziano Sclavi, autore di culto, personaggio schivo e da sempre allergico alle telecamere, che rilascia una lunga intervista sul “caso Dylan Dog”, spiegando le ragioni che hanno portato al successo l’indagatore dell’incubo.

Dopo il cinema d’autore, il teatro, la musica e la danza, Cult fa incursione nell’arte da molti considerata “minore”, il fumetto, arte popolare, ancora in parte artigianale, fenomeno di costume, terreno di sperimentazione di linguaggi e generi diversi, capace di affascinare i lettori di tutte le età con tecniche di affabulazione molto più moderne e coinvolgenti di tanti reality in circolazione.

[giugno 2004]

ANTISTORIA DEL FUMETTO ITALIANO (da Andrea Pazienza a oggi)

Cult Network, PrimoSKY, canale 142

Un programma di: Stefano Pistolini e Massimo Salvucci; animazioni: Stefano Misesti; interventi: Francesca Ghermandi; realizzazione: Limbo Film per Cult Network; durata: 30 minuti.

Dal 3 giugno tutti i giovedì alle 22.00.

Giovedì 3 giugno

La rivoluzione interrotta di Andrea Pazienza

Giovedì 10 giugno

Anni d’oro e anni di piombo. Riviste, albi, libri

Giovedì 17 giugno

Un antefatto: Guido Crepax e la cultura del fumetto

Giovedì 24 giugno

Il caso Dylan Dog

Giovedì 1 luglio

I linguaggi del fumetto

Giovedì 8 luglio

Il nuovo made in Italy. Il fumetto italiano e la sfida internazionale


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