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Locarno 2012, bilanci e palmarès

Pubblicato il 12 agosto 2012 da Fabiana Proietti


Locarno 2012, bilanci e palmarès

Si è concluso oggi il 65° Festival del film di Locarno, il terzo della gestione di Olivier Père, che ha introdotto nella manifestazione svizzera una dimensione sempre più apolide, come dimostra lo stesso palmarès, assegnato dalla giuria presieduta dal regista thailandese Apichatpong Weerasethakul, dall’americano Roger Avary e dal coreano Im Sang-soo, assieme all’attrice e regista francese Noémie Lvovsky e allo svizzero Hans Ulrich Obrist, curatore d’arte e scrittore.

A vincere il Pardo d’oro è infatti La fille de nulle part, preziosa confessione a cuore aperto di Jean-Claude Brisseau sulla vecchiaia e la solitudine, attraverso il racconto minimalista eppure sperimentale dell’incontro con una misteriosa e giovane Musa che risveglia in lui un interesse per la vita ormai sopito.

Se il premio ufficiale va quindi alla Francia, orizzonte cinematografico con cui Locarno intrattiene da sempre un legame speciale, e va oltretutto a un autore che - come scriveva lo stesso Père qualche giorno fa - "non ha più nulla da dimostrare" e può quindi intrattenere e intrattenersi con un piccolo film che usa il digitale con estrema libertà teorica e formale, il riconoscimento speciale della giuria va a a un’opera come Somebody Up There Likes Me di Bob Byington, scuola Sundance, film leggiadro e musicale, romanzo di formazione pop denso di riferimenti hipster.

Un film che indica l’attenzione specifica di Olivier Père verso quell’American New Wave, che nell’editoriale conclusivo della manifestazione definisce "uno dei cinema meno conosciuti in Europa e uno dei più bisognosi di aiuto". Film di cineasti più o meno giovani che non ricevono nessun sussidio statale, autofinanziati, di fronte a cui "gli autori europei supportati da istituzioni regionali o private e dai canali tv, sembrano quasi dei bambini viziati". Questa attenzione "ribelle, libera, ricca di immaginazione" dedicata al cinema americano è secondo Père "la dimensione più audace di questa edizione 2012", che in effetti vanta numerose proposte indie d’oltreoceano, una squadra che avanza compatta e che oltre al premiato Byington ha detto la sua anche con Jack and Diane di Bradley Rust Gray e Starlet di Sean Baker.

Film che lanciano tre giovani interpreti ben imparentate come Juno Temple, figlia del regista inglese Julien, Riley Keough, nipote di Elvis Presley (immortalata anche da Steven Soderbergh in Magic Mike, presentato in Piazza Grande) e Dree Hemingway, impressionanti per bellezza, talento e dotate di una particolare allure per la macchina da presa che le rende il valore aggiunto delle rispettive pellicole, così come Zoe Kazan, sceneggiatrice e protagonista del film evento Ruby Sparks, che ha riportato a Locarno, "luogo del delitto" del loro primo successo, Valerie Faris e Jonathan Dayton di Little Miss Sunshine.

Ultimo premiato il cinema asiatico d’impegno civile di Wo Hai You Hua Yao Shuo, titolo internazionale When Night Falls, dramma di una madre che tenta di difendere il figlio dalla pena di morte per aver accoltellato le guardie che l’avevano arrestato per possesso di una bicicletta non immatricolata. Storia di un lutto annunciato che il regista racconta attraverso una dialettica tra spazio e protagonista - An Nai, premata come miglior attrice - con chiaroscuri quasi espressionisti e che si chiude, sulla stanza del figlio, ormai vuota.

Una menzione è andata infine a uno dei film che più hanno entusiasmato la critica: il portoghese A Última Vez Que Vi Macau di João Rui Guerra da Mata e João Pedro Rodrigues, per cui la giuria ha voluto dare risalto al personaggio della misteriosa Candy, figura che muove la ricerca in soggettiva del protagonista per le strade di una tentacolare Macao e che, restando in fuori campo, richiama alla memoria le donne perdute, sensuali e fragili della tradizione noir.

Tra i Cineasti del Presente un altro palmarès che rende conto delle varie anime della sezione premiando film molto diversi come Inori di Pedro González-Rubio, che racconta la città di Kannogawa nell’ambito del progetto NARAtive, iniziativa del Nara International Film Festival, su produzione di Naomi Kawase, l’americano Ape, dissacrante patto col diavolo di un comico in crisi, che rispetta appieno i canoni elencati da Olivier Père per il cinema americano indipendente da proteggere e infine, il nostro preferito, Not in Tel Aviv di Nony Geffen, sorta di inno iconoclasta e cinefilo della gioventù israeliana, trascinato dalle splendide musiche di Uzi Ramirez.

In mezzo, tante visioni che aprono gli occhi, il cuore e la mente: dalle videocamere di Leviathan, che offrono angolazioni inedite al racconto archetipico dell’insanabile conflitto tra uomo e natura, al giapponese Playback e a Camille Redouble, incentrati sulla possibilità di rivivere il passato, o ancora il guatemalteco Polvo, che pone in essere un’interessante disamina della relazione non sempre pacifica tra intervistatore e intervistato; il film-concerto di Bertrand Bonello per la musa di Fassbinder Ingrid Caven o l’omaggio al non-sense del dj francese Mr. Oizo-Quentin Dupieux con Wrong.

Aperto ai linguaggi che si fanno sempre più liquidi, osmotici, a mantenere un giusto equilibrio tra divismo e ricerca espressiva, Locarno si conferma uno dei festival più interessanti su territorio europeo, intento a convogliare i fermenti e le tendenze culturali che arrivano da ogni parte del mondo.

Di seguito tutti i premi:

Concorso internazionale

Pardo d’oro LA FILLE DE NULLE PART di Jean-Claude Brisseau, Francia

Premio speciale della giuria SOMEBODY UP THERE LIKES ME di Bob Byington, Stati Uniti

Pardo per la migliore regia YING LIANG per il film WO HAI YOU HUA YAO SHUO (When Night Falls), Corea del Sud/Cina

Pardo per la miglior interpretazione femminile AN NAI per il film WO HAI YOU HUA YAO SHUO (When Night Falls) di Ying Liang, Corea del Sud/Cina

Pardo per la miglior interpretazione maschile WALTER SAABEL per il film DER GLANZ DES TAGES (The Shine of Day) di Tizza Covi e Rainer Frimmel, Austria

Menzione della giuria Menzione speciale allo straordinario personaggio CANDY nel film A Última Vez Que Vi Macau per la sua forte presenza attraverso l’assenza, che risuona per la giuria come la dimostrazione dell’immenso coraggio del cinema portoghese in un periodo nel quale gli insuccessi dei governi e dei sistemi sociali minacciano l’arte cinematografica.

Concorso Cineasti del presente

Pardo d’oro Cineasti del presente – Premio George Foundation INORI di Pedro González-Rubio, Giappone

Premio per il miglior regista emergente JOEL POTRYKUS per il film APE, Stati Uniti

Premio speciale della giuria Ciné+ Cineasti del presente NOT IN TEL AVIV di Nony Geffen, Israele

Menzione speciale TECTONICS di Peter Bo Rappmund, Stati Uniti

Opera Prima

Pardo per la migliore opera prima JI YI WANG ZHE WO (Memories Look At Me) di SONG Fang, Cina

Menzione speciale APE di Joel Potrykus, Stati Uniti

Pardi di domani

Concorso internazionale

Pardino d’oro per il miglior cortometraggio internazionale THE MASS OF MEN di Gabriel Gauchet, Regno Unito

Pardino d’argento YADERNI WYDHODY (Nuclear Waste) di Myroslav Slaboshpytskiy, Ucraina

Menzione speciale LOS RETRATOS (Portraits) di Iván D. Gaona, Colombia

Nomination di Locarno agli European Film Awards - Premio Pianifica BACK OF BEYOND di Michael Lennox, Regno Unito

Premio Film und Video Untertitelung O QUE ARDE CURA (As the Flames Rose) di João Rui Guerra da Mata, Portogallo

Concorso nazionale

Pardino d’oro per il miglior cortometraggio svizzero RADIO-ACTIF (Radio-active) di Nathan Hofstetter, Svizzera

Pardino d’argento L’AMOUR BÈGUE (Stammering Love) di Jan Czarlewski, Svizzera

Premio Action Light per la miglior speranza svizzera IL VULCANO (The Volcano) di Alice Riva, Svizzera

Piazza Grande

Prix du Public UBS LORE di Cate Shortland, Germania/Australia/Regno Unito

Variety Piazza Grande Award CAMILLE REDOUBLE di Noémie Lvovsky, Francia


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