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MAN

Pubblicato il 21 febbraio 2014 da Sabrina Mascellari
VOTO:


MAN

Il cinema è sempre stato green. Dal secolo scorso fino a oggi film e documentari hanno celebrato la natura, le sue meraviglie e le sue insidie, ritraendola come madre benevola e rassicurante o come ostile matrigna che incombe minacciosa sulla sopravvivenza della creatura uomo. Numerose sono le pellicole, per lo più statunitensi, in cui devastanti terremoti, vulcani impazziti e tornadi scatenati hanno furoreggiato terrorizzando generazioni di spettatori e caratterizzando il filone catastrofico che sembra non tramontare mai sulla settima arte. La natura ha assunto un ruolo privilegiato nella poetica di diversi registi come Herzog, Reggio, Kurosawa e Malick, mentre il cinema di animazione, da Disney a Miyazaki, ha sempre esortato l’immaginario infantile a scoprire le possibili relazioni con il mondo naturale. In un’epoca poi in cui l’attenzione verso le questioni ambientali ha raggiunto livelli esponenziali, e in cui le parole chiave sono green economy, sviluppo sostenibile, energie rinnovabili e cambiamenti climatici, il cinema, specchio dei tempi e dei costumi, è diventato sempre più “ecologista” con un aumento della produzione di film a soggetto e di festival e premi dedicati, oltre l’impegno dei divi operosi in azioni di sensibilizzazione sui temi dell’ambiente.

Nel film Dove sognano le formiche verdi Werner Herzog muoveva una critica nei confronti della moderna società occidentale tesa allo sfruttamento delle risorse naturali per perseguire il progresso come ideale illusorio di felicità senza curarsi delle conseguenze; dagli stessi presupposti sembra partire il cortometraggio di animazione MAN di Steve Cutts, artista londinese freelance, che mostra in poco più di tre minuti la disfatta dell’ambiente da parte dell’umanità simboleggiata da un omaccione, panciuto e compiaciuto, piombato cinquecentomila anni fa tra la natura florida della terra inviolata. Sulle note del celebre componimento orchestrale di Edvard Grieg, In the Hall of the Mountain King, il predatore inizia con il calpestare un piccolo insetto e finisce per annientare, torturare, incendiare, inquinare, deforestare, manipolare per trarre ogni profitto dall’ambiente, in una corsa sfenata verso l’autodistruzione al termine della quale si trova a regnare su una babele apocalittica di rifiuti, soddisfatto artefice di un mondo deserto senza più luce, aria e colore. Il compiacimento sadico dell’uomo nel sopraffare la natura non passa però “inosservato” e l’epilogo della sua tragica impresa rievoca La guerra dei mondi anche se con esiti meno felici.

Realizzato in Flash e Adobe Premiere, MAN è un cortometraggio semplice, senza gli effetti strabilianti del CGI, ma non per questo poco efficace sia dal punto di vista visivo che contenutistico, a riprova del fatto che quando dietro un’opera c’è un’idea valida la tecnologia usata per esprimerla può risultare persino irrilevante. L’impatto è forte e il messaggio veicolato dall’illustratore inglese è senza “perifrasi”, rappresentato in modo scioccante e ironico al tempo stesso ed edulcorato solo in parte dall’animazione. Un’animazione essenziale ma mai semplicistica che, nella parte dell’evoluzione delle metropoli industrializzate, ricorda gli scenari di Fritz Lang e i Tempi moderni di Chaplin. Il ritmo dell’intero filmato è eccezionale poiché ogni singolo fotogramma sembra essere sincronizzato con il commento musicale: il graduale aumento del tempo e del pathos dell’aria corrisponde al crescendo del delirio e delle azioni devastatrici dell’uomo.

Dopo aver visto MAN non si può non condividere la preoccupazione di Sir David Frederick Attenborough, il naturalista britannico che, a proposito della situazione ambientale del nostro pianeta, ha dichiarato: “Può essere che sia giunto il momento in cui, invece di controllare l’ambiente a beneficio della popolazione, si debba controllare la popolazione per assicurare la sopravvivenza dell’ambiente”.

Tweeting: Un cortometraggio green per riflettere sui disastri ambientali causati dall’uomo.

Where to: Su YouTube all’indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=WfGMYdalClU oppure sul sito ufficiale di Steve Cutts nella sezione Animation http://www.stevecutts.com/


(MAN); Regia, sceneggiatura e animazione: Steve Cutts; musiche: Edvard Grieg, “In the Hall of the Mountain King”; origine: Gran Bretagna, 2012; durata: 3’,36’’


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