X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



Masters of Universe, quello che la Germania non dice...

Pubblicato il 16 agosto 2013 da Filippo Baracchi


Masters of Universe, quello che la Germania non dice...

Uno dei più seguiti documentari dal pubblico è il film austro-tedesco Masters of Universe di Marc Bauder, presentato in prima mondiale alla Settimana della Critica di Locarno 66.

Raccoglie la testimonianza di Rainer Voss, uno dei più importanti banchieri di investimento in Germania, che svela in modo cinico e spietato le logiche finanziarie che hanno portato alla crisi economica di oggi. Rainer è un cosidetto insider del sistema, che delinea chiaramente la situazione avvenuta nelle banche dagli anni Ottanta oggi: i Masters of Universe sono i maestri «quasi divini» che portavano dall’America le nuove teorie finanziarie nell’assonnato mondo bancario tedesco e con l’aiuto del computer creavano prodotti bancari sempre più complessi. "I banchieri non sembravano motivati dall’avidità, ma piuttosto dall’istinto del gioco di un bambino in una enorme cassetta di sabbia" afferma ancora all’interno del film. Voss, inserito in un contesto inquietante di uffici abbandonati, è ora un ex-banchiere, che evidenzia come molto ormai si sia già rotto. Ma non mancano le sorprese anche da parte di Voss:

"Che si discuta anni per un paio di centinaia di milioni destinati alla cultura, ma che si decida di dare 100 o 200 miliardi di salvataggio di una banca in un weekend - (tira un immaginario sciaquone) - va. E’ veramente affascinante".
Un ritratto che ha colpito il pubblico e continua la riflessione iniziata dal festival sulla crisi europea attraverso il documentario Indebito di Andrea Segre.

All’interno della Settimana della Critica da segnalare anche il documentario svizzero Watermarks- Three Letters of China di Luc Schaedler (presentato anche esso in prima mondiale), che ritrae in tre storie le difficoltà che vivono gli abitanti (uomini e donne) di tre zone geografiche differenti della Cina contemporanea. Un ulteriore punto di riflessione su come le contraddizioni della globalizzazione colpiscano la società nell’Estremo Oriente.


CAST & CREDITS

(Masters of Universe); Regia: Marc Bauder; fotografia: Weiffenbach Boerres; montaggio: Weißbrich Hansjoerg, Schweitzer Rune; musica: Bernhard Fleischmann; produzione: Bauderfilm, Nikolaus Geyrhalter Filmproduktion; origine: Germania-Austria, 2013; durata: 93’; webinfo: [www.bauderfilm.de]

(Watermarks – Three Letters from China); Regia: Luc Schaedler; sceneggiatura: Markus Schiesser; fotografia: Luc Schaedler; montaggio: Martin Witz; produzione: Go Between Films, Schweizer Radio und Fernsehen; distribuzione: Wide Management; origine: Svizzera, 2013; durata: 80’; webinfo: [www.widemanagement.com]


Enregistrer au format PDF