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Miss Bala - Cannes 2011 - Un Certain Regard

Pubblicato il 13 maggio 2011 da Salvatore Salviano Miceli


Miss Bala - Cannes 2011 - Un Certain Regard

Le parole non servono a raccontare un paese in cui le attività criminose stanno, ormai da tempo, prendendo il sopravvento sulla legalità arrivando a sconvolgere aspirazioni e vite di ignari protagonisti. Pare partire da questo presupposto Gerardo Naranjo nel raccontare la storia di Laura Nods, aspirante reginetta di bellezza divenuta in fretta e quasi inconsapevolmente trafficante di denaro per uno dei cartelli di droga più feroci del Messico.
Miss Bala (tra i produttori anche Diego Luna e Gael Garcia Bernal) non si preoccupa di scavare dentro la psiche dei personaggi, non ha nell’introspezione la sua missione principale. Al contrario sono i fatti, le azioni, spesso così ripetitive e ripetute da divenire un vero e proprio codice, ad interessare il regista. È il mondo dei narcotrafficanti con le sue regole ed il suo ordine.
Il film lascia poco spazio alle intenzioni e procede in modo deciso e crudo nel suo intento. Lo fa con uno stile per nulla ridondante. Il linguaggio è secco, asciutto. La mdp è impietosa nel raccogliere le espressioni di un volto, quello della protagonista, in cui lo stupore lascia volentieri spazio alla disperazione ed allo sgomento per arrivare sino all’incredulità finale. Alcune situazioni sfiorano il paradossale (il concorso di bellezza su tutte) mentre politica e malavita si incrociano all’ombra delle sempre più corrotte istituzioni. Naranjo non cede alla tentazione di lasciarsi trasportare dalla storia, tenendo ben strette le redini di una trama che per come viene tradotta in immagini si avvicina in alcuni momenti più ad un noir sui generis che non ad un thriller puro.
Pur essendo piuttosto forte nel suo impatto visivo, c’è molta meno violenza esplicita di quanto fosse lecito aspettarsi considerando la tematica. Proprio questa capacità di comunicare preferendo l’intuizione alla immediata evidenza è uno dei punti di forza della pellicola. Lo sguardo del regista è vicino a quello di un semplice ma attento osservatore.
Un po’ come fosse un documentario, Miss Bala, infatti, ripercorre gli schemi ed i metodi operativi dei vari cartelli incrociandoli con la disgregazione della legalità e la povertà del contesto sociale.
Il finale, abbastanza sorprendente nei suoi sviluppi e forse un po’ troppo improvvisato rispetto a quanto visto nei primi novanta minuti, lascia qualche dubbio di troppo. È comunque un peccato veniale per un film di buona qualità e riuscita.


CAST & CREDITS

(Miss Bala) Regia: Gerardo Naranjo; sceneggiatura: Gerardo Naranjo, Mauricio Katz; fotografia: Mátyás Erdély; montaggio: Gerardo Naranjo; sound: Pablo Lach, Salvador Félicinterpreti: Irene Azuela, Jose Yenque, Leonor Victorica, Stephanie Sigman, Lakshmi Picazo, Noe Hernandez; produzione: Fox International Productions; distribuzione: Ad Vitam; origine: Messico; durata: 113’.


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