Mickye, un paffuto uomo di mezza età, marito e da poco padre, giunto a New York per affari, decide di restarci e tornare dai suoi genitori rimandando continuamente il ritorno dalla sua famiglia. Dolcemente Mickye riscopre gli angoli nascosti e divertenti della sua adolescenza, della sua vita da figlio, ora che non riesce più ad essere marito e padre. La sicurezza e gli abbracci paterni e soprattutto materni lo aiuteranno a ritorvare la serenità smarrita.

Da una trama così semplice nasce Momma’s Man, autentico gioiello di Azazel Jacobs, figlio di Ken Jacobs, regista sperimentale Americano ancora in attività che insieme a sua moglie Flo Jacobs, interpretano i genitori di Mickey.
Dolente, intimo e straordinariamente vero, Momma’s Man è il racconto di una crisi, profonda e immotivata, ma reale e tangibile, soprattutto grazie al minimalismo di cui il regista si serve per raccontarla. Poca luce, ambienti colmi di oggetti ma cupi, silenziosi, dove in gracchiare del legno delle sedie rappresenta il tappeto sonoro ai silenzi dei vecchi, comprensivi genitori di Mickye.
Ken e Flo appunto, i vecchi genitori, ormai prossimi all’età della stanchezza, si occupano dolcemente di questo grande piccolo figlio, trasmettono sicurezza e riparo con i semplici sguardi e piccoli e misurati movimenti.

Momma’s man è la ballata del ritorno a casa, del riabbraccio materno che non ha bisogno di parole, grande cinema, libero, semplice ed essenziale.