X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



Moravia alla ricerca del simile nel dissimile

Pubblicato il 3 giugno 2016 da Giuseppe Giulio


Moravia alla ricerca del simile nel dissimile

Agostino è attratto dalla diversità, incuriosito dai loro “giochi”, le loro scorribande, questo breve percorso lo porta alla scoperta di nuove sensazioni, differenti modi di relazionarsi. Rivede il suo rapporto con la madre, iniziando forse quel normale cammino di distacco, che lo porterà all’età adulta.

Il tema toccato da Moravia è delicato, lo scrittore ci fornisce una sua visione dell’orientamento sessuale, quasi come qualcosa di traumatico, doloroso ma simile.

È nell’arco di un’estate che Agostino si scopre diverso da quel bambino che voleva tutte per sé le attenzioni della mamma, ma è sempre in quella stagione che si rende conto di com’è considerato dagli altri: un bambino, appunto.
È il momento della scoperta, della metamorfosi, delle inadeguatezze e tutte insieme generano, salvo rare eccezioni, tanta confusione, quella che Agostino ha quando la mamma non lo tratta da uomo, i ragazzacci come uno di loro, la guardiana del lupanare come il giovanotto pronto per fare quell’esperienza lì.

Un lungo e storico racconto di Alberto Moravia scritto in una calda estate del 1942 ad Anacapri, da cui deriva il titolo.

Un primo approccio italiano alla sessualità e alla cultura del diverso, ma sicuramente ben calata nel contesto in cui la storia viene raccontata dal narratore. Il giovane protagonista scopre una realtà che non conosceva, ragazzi che vivono una vita differente dalla sua, sicuramente più agiata, ragazzi violenti che hanno già visto tante cose storte, o che semplicemente hanno avuto un’esistenza meno confortevole.

"Agostino" è così... Un romanzo di formazione, di crescita, di scoperta, un passaggio obbligato nella vita di ognuno. E poi mi soffermo sulla copertina, leggo e vedo fermo ad aspettarmi seduto su una piccola sedia "Moravia"

E a quel punto non serve aggiungere altro.


Enregistrer au format PDF